da Genova
Il ministro Alessandro Bianchi ha deciso. A Genova non vuole rogne. E siccome si trova in sintonia con gli addetti ai lavori, per guidare lAutorità portuale sceglie Luigi Merlo, lassessore regionale ai Trasporti della Liguria. Soprattutto boccia Paolo Costa, leuroparlamentare del Pd, il commissario del Governo per la base Usa Dal Molin di Vicenza.
La svolta in due telefonate sullasse Roma-Genova, nel giro di tre ore. A fine mattinata, con la giunta della Regione riunita per preparare la Finanziaria 2008, arriva una chiamata di Prodi al presidente Claudio Burlando. Accanto al premier cè il ministro Bianchi. La conversazione va in viva voce: il governo vuole sapere lultima parola di Burlando. Che da parte sua ripete il concetto: nessun veto a nessun candidato. Chiunque venga indicato, dalla Regione arriverà l«intesa» richiesta dalla legge. Sembra quasi una telefonata che riporta in alto le quotazioni di Costa, che pure sarebbe un presidente non voluto dagli operatori portuali e dallimprenditoria genovese, ma molto gradito dalla politica. Dal Pd. Meglio ancora, da parte del Pd.
La giunta ligure prosegue nel pomeriggio. Squilla ancora il cellulare di Burlando. Stavolta è Bianchi, da solo, che dice di aver scelto Merlo. Il diretto interessato ascolta, arrossendo ad ogni parola di più, e «rifiutando» i complimenti dei colleghi. Daltra parte il ministro lo dice chiaramente: quella è la sua intenzione, ma non è ancora la scelta ufficiale, perché la legge prescrive il «concerto» del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Che evidentemente, sembra per motivi tecnici, non cè ancora. Dovrebbe comunque arrivare oggi.
La scelta di Merlo boccia seccamente anche il sindaco di Genova Marta Vincenzi, arrivata al punto di minacciare ricorsi al Tar nel caso non fosse stato scelto il suo candidato, Paolo Costa. Il primo cittadino ha avuto anche scontri aperti con il presidente della Regione, suo compagno di partito quanto «rivale» nella vita amministrativa di tutti i giorni.
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