Il porto punta sulla «sesta vasca»

Il porto punta sulla «sesta vasca»

Per il presidente dell'Authority Luigi Merlo il sesto bacino di carenaggio è un progetto strategico per il porto di Genova. La sua costruzione porterà ad un incremento di fino a 150 navi all'anno tra mega yacht, scafi da crociera, porta container. Il convincimento di Merlo è basato anche sul recente studio sulle riparazioni navali che è stato presentato ieri a palazzo San Giorgio da Ente Bacini. Lunga 360 metri per un costo di oltre 50 milioni di euro, la struttura dovrà essere realizzata vicino a uno spazio adeguato anche per i servizi. Se da un lato alcuni «esperti» indicano l'area Fincantieri come una «bufala» dall'altro i meglio informati pensano che, alla fine, il bacino di carenaggio dovrà essere posizionato nell'area dello Yacht Club Italiano. I moli della prestigiosa e più antica istituzione marina, potrebbero andare a Punta Vagno, ma la sindaco Marta Vincenzi avrebbe posto il «niet» perché lì ci vuole fare una spiaggia attrezzata per le famiglie. «Lo studio del Rina e di Ente Bacini - ha spiegato Merlo - è fondamentale per dare una concreta risposta al futuro delle riparazioni navali che sono necessarie per la sopravvivenza del porto genovese. C'è un mercato forte e la crescita delle dimensioni della navi in tutte le flotte del mondo aumenta. La scelta di costruire e collocare a Genova il sesto bacino s'impone per la legge del mercato e per mantenere alto il ruolo del capoluogo ligure nell'ambito dei porti del mediterraneo». Secondo Luigi Alitata, amministratore di Ente Bacini, dal 2015 si assisterà ad una tendenziale crescita delle dimensioni delle flotte: «Non si tratta soltanto di nuove opportunità di lavoro, ma di sopravvivenza del comparto». Il dimensionamento attuale dei bacini genovesi preclude l'accesso al 47 per cento delle navi porta contenitori e al 62 per cento delle navi passeggeri, che potenzialmente potrebbero scegliere il distretto genovese per l'attività di produzione navale. La costruzione del sesto bacino consentirebbe di ridurre la percentuale di navi escluse dall'ingresso nelle attuali strutture, all'undici per cento per le porta container e a una percentuale prossima allo zero per le navi passeggeri.

Le grandi navi che potrebbero venire a Genova per le riparazioni potrebbero essere circa una ventina in più all'anno. Il sesto bacino potrebbe già entrare in funzione nel 2014. Nel Mediterraneo i porti dove esistono bacini di carenaggio in grado di accogliere le grandi navi sono soltanto 28 su 170.

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