Caro Massimiliano, le immagini riportate dal Giornale pochi giorni orsono hanno fotografato fedelmente il dramma dellalluvione e delle frane vissuto a Porto Venere venerdì allalba, alla vigilia di Ferragosto, unora di pioggia intensa che ha cambiato la vita di una comunità, rendendola protagonista di fatti che, fino a quel giorno, erano state soltanto immagini trasmesse dai Tg: Sarno, la Sicilia, il Piemonte ecc. ecc. La gente per strada, attenta a non scivolare nella melma, fotografava questa realtà - surreale con gli occhi sgranati per lo stupore, con incredulità, scioccata e silenziosa, e nessuno parlava. Ecco, il silenzio è stato il vero protagonista di questo disastro, rotto soltanto dal rumore delle pale dei volontari della protezione civile e dei mezzi che andavano liberando strade, case e automobili dal fango e dai detriti, un enorme lavoro di squadra che in neanche mezza giornata ha tolto Porto Venere dallisolamento e ha riportato i turisti a girare per le vie del borgo.
La spiaggia dellArenella, fotografata sottacqua proprio nella prima pagina regionale dal Giornale quale immagine simbolo della tragedia, era stata colpita al cuore da fango, detriti di ogni genere, e perfino idrocarburi; per precauzione è stata vietata anche la balneazione, almeno per qualche giorno. Tuttavia, dopo un lavoro incessante durato tutto il giorno e tutta la notte nonostante il perdurare di violenti acquazzoni, per ferragosto la spiaggia è stata riaperta.
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