Il Portogallo ringrazia un’invenzione di Figo

Claudio De Carli

Con tutto il rispetto per Luis Figo, quello che accade al quarto minuto del primo tempo di Portogallo-Angola lascia la fortissima sensazione dell’illusione ottica. L’esterno dell’Inter va via a doppia velocità in fascia sinistra, si lancia, aggira un frastornato Jamba, lo appaia e gli da quattro metri abbondanti prima di centrare dal fondo. L’azione è talmente fulminante e suggestiva che Pauleta si affretta a prendere posizione in mezzo all’area angolana e non deve fare altro che metterci la scarpa per l’1-0 dei vicecampioni d’Europa.
Subito dopo la rete resta il dubbio: un’incredibile accelerazione del portoghese o una dormita di Jamba? In realtà il proseguo della partita avvalora entrambe le tesi: Figo gioca alla grande, Jamba resta in bambola per tutto il tempo, perfino ammonito per fallo su Cristiano Ronaldo.
Dunque il Portogallo inizia bene contro una matricola che ha pagato l’esordio oltre ogni più logica previsione: la seconda gara del gruppo D è iniziata regolare alle 21 in punto a Colonia, ma gli angolani sono scesi in campo mezz’ora abbondante dopo. Nel frattempo il Portogallo ha sfiorato dopo 11 secondi il gol più veloce del mondiale con Pauleta, è andato in vantaggio, ancora Pauleta ha mandato alto un pallone su uscita disperata di Joao Ricardo, quindi ha colpito in pieno una traversa con Cristiano Ronaldo, di testa e su angolo battuto da Figo. A quel punto si era al 34’ e gli onesti africani avevano faticato molto a restare in piedi, a tentare sforbiciate improbabili, e a togliersi quella fama meritatissima di picchiatori acerrimi e meticolosi.
Dopo la traversa di Cristiano Ronaldo, l’Angola ha iniziato il suo mondiale. Il destro dai venti metri di André, un pezzo di mediano che scaglia pallate furibonde, ha costretto Ricardo a un tuffo difficile sulla sua destra con palla deviata in angolo a mezza altezza: uno degli interventi in assoluto più difficili per i portieri. A un minuto dalla fine l’azione più bella del primo tempo, da Figo a Miguel, in mezzo per Cristiano Ronaldo, tutto di prima, al volo, paratona di Joao Ricardo.
Era un Portogallo senza Deco, ma non è stato un grande match per questo motivo e gli evidenti limiti dell’Angola non hanno certo consentito un giudizio sulla squadra. Felipe Scolari ha giocato a quattro dietro e davanti ha messo un trio di fantasisti come Cristiano Ronaldo, Figo e Simao alle spalle di Pauleta, che ha segnato e anche sprecato.

L’Angola ha opposto un portiere che si allena da solo da quasi un anno perché non ha ingaggio e squadra, così come per Loco.
Il secondo tempo è trascorso noioso e fra i fischi del pubblico che non ha apprezzato il tentativo mal riuscito del Portogallo di mantenere il possesso della palla senza correre rischi.

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