"Possiamo difenderti ma tu paga... sai, la politica ha dei costi rilevanti"

I nuovi verbali: Minacce, imposizioni, ricatti. Suggerimenti a buon intenditor. Ecco come avvenivano le richieste di mazzette all’imprenditore delle cliniche private, Vincenzo Angelini

nostro inviato a Pescara

Minacce, imposizioni, ricatti. Suggerimenti a buon intenditor. Ecco come avvenivano le richieste di mazzette all’imprenditore delle cliniche private, Vincenzo Angelini. Queste le frasi incriminate - alcune registrate, altre riportate da Angelini ai magistrati - e le specifiche contestazioni della Procura di Pescara al governatore abruzzese, Ottaviano Del Turco, e al suo entourage.
«Far politica costa...»
Come corrispettivo all’emanazione di determinati provvedimenti sull’appropriatezza dei ricoveri nelle strutture private di Angelini, il factotum del presidente della Regione, Camillo Cesarone (fidatissimo consigliere, leader dello Sdi regionale), così sollecitava l’imprenditore: «Senti, noi siamo arrivati al potere, e siccome la nostra organizzazione fa politica, e la politica ha dei costi rilevanti..., ne devi tenere conto». Detto, fatto: 200mila euro. Il gip: «Soldi consegnati nel marzo 2006 materialmente a Del Turco».
«Hai problemi... Paga e ti proteggiamo noi»
C’è da approvare una legge regionale, la 20/06, che interessa ad Angelini. Il quale però - dicono i sodali di Del Turco - è nell’occhio del ciclone, è uno che scotta. Cesarone è il più esplicito: «Per noi è molto difficile difenderti, perché presenti un sacco di problemi. Sei braccato dalla magistratura, dalla Finanza, dal Nas. Solo noi possiamo aiutarti perché anche il resto della politica ce l’hai in gran parte contro, visto che tutti ti vogliono rompere le gambe». Il braccio destro di Del Turco gli rammenta che «ci sono grosse lacune nelle aziende e hai pure continue ispezioni». Continua a fare orecchie da mercante non si va da nessuna parte. «Non hai capito niente, è inutile che continui ad andare solo a parlare con Ottaviano perché lui si è molto arrabbiato...». Insomma: «Solo noi possiamo difenderti a patto che tu paghi. Non scherzare eh, e soprattutto non ci far perdere tempo». Detto, fatto: 100mila euro. Il gip: «Consegnati materialmente nel maggio 2006 a Del Turco».
«Hai solo noi come amici»
Angelini mette mano al portafogli, paga, ma non tutto quello che si aspettava di trovare nella legge 20/06 va effettivamente in porto. «Scusa Vincenzo - è sempre Cesarone che parla - ma ciò è dovuto al fatto che sei nell’occhio del ciclone, tu sei troppo grosso, c’hai solo noi come amici, tutte le Procure ti stanno addosso. Sei un pericolo (...). E poi capisci bene: noi abbiamo bisogno di essere aiutati, tu se vuoi che continuiamo ci devi dare una mano». Ecco 150mila euro. Detto, fatto: «La cifra viene materialmente consegnata a Cesarone nei primi mesi di maggio 2006».
«Non ti preoccupare, amo la musica della politica»
Siccome la Regione sta per affrontare il problema della legge di riordino dei posti letto, Angelini viene avvertito da Cesarone: «Quindi, Vince’, è necessario che ti rechi da Del Turco, devi parlare con Ottaviano, gli devi portare subito 100mila euro». I soldi - scrive il Pm - arrivano effettivamente a destinazione. Dopodiché Del Turco, attraverso Cesarone e Quarta (segretario della presidenza della giunta, ndr) «provvede a sistemare le cose» dicendo espressamente ad Angelini: «...Sì, va bene, non ti preoccupare, ma sai, io mi voglio sforzare a parlare di sanità, perché io amo la musica della politica... per cui tu dimmi qual è il problema, poi magari parli con Quarta...». Detto, fatto. Il gip: «Pagati 100mila euro, tra Chieti e Collelongo, nella prima metà del mese di ottobre 2006».
«Dammi retta, tratta solo con noi!»
Del Turco, a un certo punto, e più di una volta, incalza Angelini. «Sai, i problemi aumentano, sto vedendo cosa si può fare, altri politici ti hanno messo nel mirino, ti vogliono annientare. Non contattare altre forze politiche perché questo potrebbe metterci in imbarazzo e creare problemi». Cesarone subentra nel discorso di lì a poco. «E adesso vai da Del Turco...». Detto, fatto. Il gip: «Angelini consegnava 100mila euro a Del Turco l’11 novembre e nel dicembre del 2006».
«Il presidente è arrabbiato e ha un sacco di spese»
Dopo aver pagato, Angelini protesta perché scopre che gli sono stati tagliati troppi posti letto a Villa Pini. Chiede lumi a Cesarone, che gli risponde a brutto muso: «Del Turco è molto arrabbiato. No, guarda, lascia perdere, perché Ottaviano è incazzato nero perché tu non ti sei fatto più vivo e lui c’ha un sacco di spese per questa faccenda della corrente...». Quindi, «vai da Del Turco». Detto, fatto. Il gip: «Centomila euro materialmente ricevuti da Del Turco, consegna del denaro avvenuta il 16 gennaio 2007». Al momento di prendere il denaro, Del Turco riferiva ad Angelini «di non preoccuparsi... di parlare con Quarta che avrebbero fatto fare un parere all'avvocato regionale Sandro Pasquali...» e si sarebbe risolto tutto.
«Sei libero di non pagare, poi però...»
Il gioco si fa duro. La posta è sempre più alta, i torti ad Angelini - per la Procura - non si fermano. Il guaio dei posti-letto sembra senza soluzione, l'imprenditore non vuol più pagare. Cesarone lo rassicura, con terrificante ironia: «Vincenzo, non ti preoccupare, parla con Quarta... guarda tu fai come ti pare, sei libero di darmeli o non darmeli, ma se mi costringi a chiederli a qualcun altro... tu sai poi di non poter contare su di noi. Quindi decidi tu cosa vuoi fare perché io ho a chi chiederli». Detto, fatto. Il gip: «Duecentomila euro venivano consegnati materialmente a Cesarone il 23 maggio 2007 a Chieti».
Si avvicinano le vacanze
Ancora Cesarone, ancora minacce: «Devi andare a parlare con Ottaviano, ci stanno le vacanze, c’è la corrente politica, stavolta sono 200mila...». Detto, fatto. Il gip: «Il denaro finisce materialmente a Ottaviano Del Turco entro il 31 maggio 2007».
Mezzo milione e passa la paura
Angelini è sotto assedio. Accessi, controlli, relazioni devastanti sullo stato delle sue cliniche (Sanatrix, Villa Pini, Santa Maria, Centro di Riabilitazione). Cesarone punta l’imprenditore e gliela mette così: «È vero, sono state implementate le commissioni ispettive...» giocoforza, dunque, «ci devi dare mezzo milione a Del Turco perché o paghi oppure noi non ci riusciamo a contenere le ispezioni». Detto, fatto: pagati 500mila euro. Il gip: «Denaro materialmente ricevuto da Del Turco, nei primi mesi di giugno 2007».
«Sai, Ottaviano ha problemi con la casa»
Il fidato Cesarone non si ferma. Spiega ad Angelini che Rifondazione comunista insiste per ridurre i posti letto «e che dunque - osserva il Pm riportando le parole del braccio destro del governatore - era bene che ne parlasse con Del Turco (che aveva problemi con la casa a Roma) anche sul tema della riabilitazione». Detto, fatto: 250mila euro. Il gip: «Denaro ricevuto da Del Turco il 4 luglio 2007».
«750mila euro, e ti diamo una mano»
C’è da sistemare la delibera sulla riabilitazione, c’è da discutere di Piano Sanitario. Angelini capisce l'antifona, tergiversa. Cesarone taglia corto: «Senti un po’, non cominciare perché noi per te abbiamo fatto tanto, sai che ci sono un sacco di ispezioni, che appena si parla di Angelini scappano tutti. È impossibile difenderti ovunque, fino adesso abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, se tu vuoi che continuiamo a dare una mano per il discorso ispettivo e per il Piano Sanitario... altrimenti... le ispezioni poi magari continuano e non riusciamo a cercare di frenare le indagini...». Angelini capisce. E paga: 750mila euro. Il gip: «I pagamenti avvengono fino al 26 luglio 2007 e materialmente finiscono a Cesarone e anche a Del Turco. Non va in porto l'ultima tranche da 250mila».
«Ricostruire il partito...»
L'imprenditore è spaventato dall’inchiesta, chiede aiuto, ma Cesarone gli chiude la porta lasciando, ovviamente, uno spiraglio aperto: «Non ci possiamo scoprire, se ci mettiamo a fare le cose con te dobbiamo vedere con le Asl, perché le Asl sono spaventate dall’azione della Procura». E comunque «va ricostruita, con Quarta, il partito a Chieti...». Detto, fatto: 100mila euro. Il gip: «Cifra ricevuta materialmente da Cesarone il 10 settembre 2007».
«Hai i telefoni sotto controllo»
E ancora. Cesarone ribadisce concetti già espressi: «Vai da Del Turco, dovete cominciare a parlare di autunno... la situazione si sta aggravando, tu hai i telefoni sotto controllo... sai dobbiamo vedere perché adesso fare il piano sanitario in questa situazione ingarbugliata ancora di più, i Nas che insistono, che continuano, quindi noi dobbiamo fare in modo anche di vedere le ispezioni se le possiamo rallentare». Detto, fatto: 200mila euro. Il gip: «Denaro materialmente ricevuto da Del Turco il 20 settembre 2007».
«Tu sei un appestato...»
Angelini è intenzionato a vendere una clinica, ma Cesarone prima, e Quarta poi, lo sconsigliano per biechi interessi di bottega: «No, sai, se tu vendi e c’hai questi problemi, può darsi che le transazioni con te non si possono fare, con i nuovi proprietari probabilmente sì, perché tu sei un appestato, i nuovi non c’entrano, mica c’hanno la procura, mica hanno la fama delinquenziale che hai tu, con gli altri si può fare...». Detto, fatto: 300mila euro sull’unghia. Il gip: «Denaro ricevuto da Cesarone e destinato a Del Turco per 200mila euro».
Ecco il botto finale: la richiesta del milione
Siamo a gennaio di quest’anno. Cesarone spiega ad Angelini che la giunta avrebbe dovuto sistemare il problema dei gruppi delle specialità «perché c’è il consigliere Antonella Bosco che è completamente contraria, ha detto che si deve vedere, che devono essere sempre le stesse specialità, quindi ci devi dare un milione di euro». Angelini non nasconde le sue perplessità. Cesarone capisce e affonda: «Perché vedi lo scenario qual è... no, guarda, a questo punto allora tu non vuoi che si faccia niente per te...

i gruppi sono una cosa difficile, una cosa complicata...». Detto, fatto. Angelini paga 780mila euro. Il gip: «Il denaro è ricevuto da Cesarone, i restanti 220mila euro non verranno consegnati».
gianmarco.chiocci@ilgiornale.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica