Che cosè il centro? «È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione» si potrebbe dire parafrasando il celebre «Che cosè il genio?» del film Amici miei. Guardare quel che accade in Liguria per credere. «In fondo Rosario sedeva a sinistra, ma è sempre stato un uomo di destra», commentarono ex compagni e nuovi amici di strada quando lui, Rosario Monteleone, dopo aver portato gli iscritti del partito che guidava, la Margherita, al congresso fondativo del Pd, con mossa felina spiazzò tutti con un: «Passo allUdc, il Pd non fa per me». Troppa sinistra, lì dentro. E pure intorno, a ben vedere gli alleati naturali dei Democratici qui, Rifondazione, verdi e Comunisti italiani. In un amen era di nuovo segretario regionale, ma dellUdc, oplà.
Adesso che le Regionali sono quasi alle porte, Monteleone sta studiando il da farsi. Il mandato del leader Pier Ferdinando Casini è chiaro: allearsi con il vincitore e farsi dare almeno due poltrone. Guai a sbagliare. Così, la bozza di accordo è già pronta. In due copie. Una buona per Claudio Burlando, il governatore uscente e candidato del Pd. Una per Sandro Biasotti, lex governatore e sfidante del Pdl. Nel dubbio li ha incontrati entrambi, diverse volte. A entrambi ha chiesto le stesse cose in caso di vittoria: la presidenza del Consiglio regionale e un posto nel listino del presidente, straordinaria invenzione che apre le porte dellassemblea regionale non in base allelezione, ma allindicazione del governatore. Se poi avanzasse, lUdc non disdegnerebbe un assessorato importante: si era parlato della Sanità, ma a ben pensarci non sarebbe un grande guadagno, «è una gatta da pelare, quella» ironizzano in Regione. Comunque, entrambi i candidati hanno detto sì. Perché dicono i sondaggi che qui lUdc potrebbe raccogliere un insperato 4,8 per cento di consensi, ma forse persino un 5,5. E che in ogni caso trattasi di percentuali da ago della bilancia, visto che per il resto centrodestra e centrosinistra si trovano da mesi in uno snervante testa a testa giocato sullo 0,2.
Così, mentre ognuno tira acqua al suo mulino, «Euromedia mi dà avanti di tre punti e mezzo» avverte Biasotti, «Burlando è avanti di un punto e mezzo» contesta il Pd, lui, Monteleone, studia. E aspetta, chissà che nel gioco del corteggiamento non si riesca pure ad alzare un po il prezzo. I rumors in verità da un paio di settimane lo danno in avvicinamento al Pd, del resto Burlando sono mesi che lavora a guadagnarsi lappoggio dei centristi. Segnalano gli osservatori che sarebbe un mezzo cataclisma, perché unalleanza in Regione farebbe scattare quasi in automatico un rimpasto anche nelle altre amministrazioni importanti guidate dal centrosinistra, a partire dalla Provincia e dal Comune di Genova, spostando al centro il baricentro della coalizione.
In Piemonte, solo allipotesi di unintesa fra Udc e Pd, Prc e Pdci sono saliti sulle barricate, vergando comunicati di fuoco contro «i veti anticomunisti» di Casini. In Liguria invece lala più radicale della coalizione tace, e si capisce. Dicono i sondaggi che il rischio è di scomparire pure qui, dopo la disfatta in parlamento alle ultime Politiche. Svaniti i tempi rossi del 10 per cento, il futuro lascia intravedere un nerissimo 3,1 per cento per la nuova Federazione di sinistra che raccoglie Prc e Pdci e uno smilzo 1,1 per cento per Sinistra e libertà.
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