Posto in Rai alla moglie del portavoce di Gianfranco

RomaMamma Rai ha un figlio in più. O meglio, una figlia: volto abbastanza noto di una tv locale, gavetta in un canale sammarinese, esperienze al ministero delle Politiche comunitarie, parentela interessante - sostengono i maligni -, la brava Silvia Battazza due giorni fa è stata adottata in viale Mazzini con tanto di contratto a tempo indeterminato. La nuova figlia della Rai è già mamma e già moglie: è la consorte di Alfano. Ma non dell’Alfano Angelino, ministro della Giustizia. E neppure dell’Alfano Sonia, europarlamentare dipietrista (anche perché i matrimoni omosessuali non ci sono ancora). La Battazza è la sposa dell’Alfano Fabrizio, portavoce e paragaffe del presidente della Camera Gianfranco Fini.
La Battazza ha iniziato a bucare gli schermi nei primi anni Novanta grazie ai Giochi senza frontiere, fortunata trasmissione su una sorta di Olimpiadi tra nazioni dalle prove più bizzarre e divertenti. E lei, carina è carina, rappresentava come conduttrice la minuscola ma agguerrita San Marino. La piccola Repubblica nell’agosto del 1991 aveva partorito la San Marino Rtv, servizio radiotelevisivo pubblico, partecipato al 50 per cento dall’ente per la radiodiffusione sammarinese e al 50 per cento dalla Rai. Oggi retta dalla celebre Carmen Lasorella, l’emittente è stata la palestra della Battazza, un cuore diviso tra il Titano e Roma, città dove vive il marito nonché ugola dell’ex leader di An. A lei l’onore di condurre la prima edizione di San Marino Rtv-Notizie, Tg di dodici minuti andato in onda il 28 febbraio 1994. Dall’1 gennaio 2006 la giornalista è nella Capitale come addetta stampa dell’ambasciata della Repubblica di San Marino e poi inanella un paio di consulenze al ministero delle Politiche comunitarie. Con l’incarico di «Comunicazione istituzionale con particolare riferimento all’informazione on line e a quei prodotti editoriali innovativi che utilizzano il sistema on the web», lavora dall’ottobre al dicembre 2008 (2mila 600 euro lordi al mese) e poi dal gennaio a giugno 2009 (mille e 600 euro lordi al mese).
Poi il fortunato giro di walzer a viale Mazzini e per lei, una vita nelle notizie, una bella, davvero bella notizia: assunta.

Assunta a tempo indeterminato in Rai presso l’ufficio stampa, in sostituzione di Mauro Valente, dirottato alla testata Raisport. E i precari? Be’, tranquilli, il Cdr (sindacato interno dell’azienda) ha chiesto che per rimpiazzare una collega andata in pensione, si peschi da lì.

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