Potenza - Sarebbe morto mentre cercava di fuggire, il fidanzato di Grazia Gioviale, la ragazza uccisa a coltellate ieri pomeriggio a Tito, nel Potentino. L’uomo di trentadue anni viaggiava a bordo della sua Mercedes Classe A, ricercata dai carabinieri, quando ha prima tamponato un mezzo pesante e poi, in stato confusionale, si sarebbe buttato tra le corsie della A1, al chilometro 657.
La ricostruzione del suicidio L’uomo ieri sera poco dopo le dieci ha dapprima tamponato un mezzo pesante, poi è sceso e in stato confusionale mentre l’autista del tir cercava di calmarlo, si è gettato tre le corsie finendo colpito dapprima da una Fiat Punto e poi travolto da una bisarca che lo ha trascinato per oltre cento metri. Una fine orribile, cercata e della quale fino a notte fonda non si è trovata spiegazione. Il tutto è stato chiarito quando gli agenti della sottosezione A1 della Polizia Stradale di Casssino verificando i dati del giovane si sono resi conto che era ricercato dai carabinieri di Potenza perchè sospettato di aver ucciso la fidanzata. L’uomo, infatti, era stato denunciato in stato di irreperibilità dai carabinieri di Tito. Sull’investimento di ieri sera sta indagando la Procura della Repubblica di Cassino.
Il terribile omicidio Grazia Gioviale, che viveva con i genitori e aveva da poco compiuto 18 anni, è stata trovata in casa, riversa in una pozza di sangue, dal proprietario dell’appartamento e suo amico.
L’uomo appena rientrato, intorno alle sei di ieri sera, ha chiamato immediatamente il 118 che, a sua volta, ha allertato i carabinieri. Sul posto è giunto anche il medico legale per l’ispezione cadaverica. La donna è stata uccisa a coltellate di cui, quella fatale, inferta alla gola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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