Roma

Poteri speciali: si mettono a punto le strategie

Poteri speciali: si mettono a punto le strategie

Patricia Tagliaferri

La riunione, come previsto, c’è stata. Si è parlato dei poteri straordinari per fronteggiare l’emergenza nel settore del traffico e della mobilità alla presenza di tutte le aziende interessate: Atac, Sta, Trambus, Me.Tro, Roma Metropolitane e Ama. Società che hanno tra le proprie fila un discreto numero di ausiliari del traffico, una figura in procinto di acquisire una forza maggiore, a discapito dei vigili urbani, che si vedono sempre più relegati in un angolo.
Come annunciato, all’incontro organizzato dall’assessore alla Mobilità Mauro Calamante non era presente il comandante dei vigili urbani Aldo Zanetti, al quale l’ordinanza concordata tra il sindaco Walter Veltroni e il presidente della Regione Piero Marrazzo sui poteri speciali attribuisce «il compito di sovrintendere e coordinare le attività di tutti gli operatori», ossia degli ausiliari del traffico. Il capo della municipale non era stato convocato. Appositamente, per Gabriele Di Bella, segretario romano del Sulpm, secondo il quale si starebbe tentando di «togliere forza al Corpo accelerando il processo di privatizzazione». Zanetti, dal canto suo, non si sente affatto escluso. «Da quel che mi hanno detto - spiega - quella di stamattina (ieri, ndr) è stata una riunione tecnica in cui si è parlato delle strategie delle aziende che si occupano di trasporti pubblici, non delle attività di coordinamento della municipale. Ritengo che se si fosse parlato dei poteri speciali degli ausiliari sarei stato convocato. Invece di fare polemiche strumentali cerchiamo di farci concedere questi poteri».
Di Bella, commentando la mancata convocazione del comandante dei vigili urbani, aveva ipotizzato che si stesse tentando di far passare in silenzio il provvedimento, che di fatto rischia di togliere potere ai vigili e di aumentare quello di «vigilini» reclutati senza concorso e relegati a svolgere funzioni esclusivamente repressive, dunque remunerative per le società che pagano loro gli stipendi. Dall’assessorato alla Mobilità fanno sapere che quella di ieri è stata una riunione essenzialmente «tecnica» per fare il punto sulle misure da adottare per la costruzione di infrastrutture riguardanti il trasporto pubblico. «Il tema dei controlli non è stato affrontato - dicono - per questo i vigili non c’erano». Di ausiliari del traffico, dunque, non si è parlato, anche se quasi tutte le società che hanno preso parte all’incontro hanno uomini sguinzagliati in strada a far multe. Gli automobilisti, ormai, hanno imparato a conoscerli, e se possibile a evitarli. Ora c’è anche un sondaggio (effettuato dalla Fondazione Romagnosi) che li inchioda: l’80 per cento dei cittadini del Lazio esprime avversione nei loro confronti. C’è anche un risvolto pratico: la valanga di ricorsi presso i giudici di pace, alcuni dei quali passati alla magistratura penale, «per palesi e ingiustificabili irregolarità». Per questo l’Ospol, l’organizzazione sindacale delle polizie locali, invita Veltroni e Marrazzo «a prendere in considerazione l’opinione dei cittadini rinunciando a chiedere al governo più poteri per gli ausiliari».

Per tranquillizzare i vigili scende in campo anche l’assessore regionale agli Affari istituzionali Regino Brachetti: «I poteri di coordinamento degli ausiliari restano al comandante della municipale, non c’è alcuna diminuzione del ruolo dei vigili».

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