Pound Due serate per riscoprire il musicista-poeta

Di Ezra Pound si è detto molto, e molto è passato sotto silenzio a causa di demonizzazioni che ne offuscarono non solo l’opera, ma anche la validità delle teorie formulate. Come quella che lo portò a indicare la musica come il linguaggio più adatto per tradurre, in un’epoca globale, i capolavori della poesia, affinché il mondo intero potesse goderne. Intuizione di un musicista autodidatta, ora al centro dell’omaggio che l'Auditorium Parco della Musica dedica a Ezra Pound con due serate (l’8 e il 10 maggio) per scoprire, o riscoprire, il Pound musicista, oltre che poeta. Due appuntamenti d’eccezione anche per il valore di chi ha lavorato al progetto: Robert Hughes, ultimo testimone diretto dell’attività musicale di Ezra Pound, che conobbe durante la prigionia negli Stati Uniti, e Margaret Fisher, tra i massimi esperti e conoscitori dell’autore. Tre le prime esecuzioni assolute in programma per la prima serata al Teatro Studio: la versione musicale della poesia Sestina Altoforte per violino solo, preceduta dalla lettura dei versi dalla voce registrata di Pound; Collis O Heliconii per baritono e violino, e tre intermezzi per violino solo. Prima rappresentazione romana, invece, per Le Testament, versione con orchestrazioni originali dell’opera lirica da camera composta da Pound su versi di François Villon in un ruvido e popolare francese quattrocentesco. «Come si ascolta la musica del poeta Pound? Prestate attenzione - spiega Margaret Fisher - la musica è già dentro le parole. È quella qualità chiamata da Ezra Pound melopoeia». Ecco, quindi, le istruzioni per l’uso: lasciarsi andare all’alternarsi di sillabe lunghe e brevi, di vocali aperte e chiuse, di consonanti gutturali o sibilanti. Chiude la serata il video che testimonia l’incontro veneziano tra Ezra Pound e Pier Paolo Pasolini, che nel 1970 riconosceva così il valore dell’autore statunitense. L’appuntamento del 10 maggio chiude la rassegna annuale che l’Auditorium dedica alla poesia: sul palco del Teatro Studio, Sandro Lombardi leggerà i versi di Ezra Pound introdotto da Massimo Bacigalupo. «Teniamo molto a questa iniziativa per il suo valore non solo artistico, ma anche civile» spiega Gianni Borgna, presidente di Musica per Roma che all’epoca del suo assessorato al Comune di Roma si adoperò per intitolare una via a Ezra Pound. Valore civile nel ricordare quanto Pound sia stato duramente colpito, in particolare dagli Stati Uniti, per motivi ideologici.

Tra i più grandi poeti del Novecento, figura controversa e drammatica per i patimenti sofferti dopo la Seconda Guerra Mondiale, Pound viene ora riproposto in tutta la sua genialità e nella modernità di quel suo rileggere le voci del passato, da Catullo a Villon.

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