Cronache

Prà, cinquanta famiglie abitano in una strada che per Tursi non esiste

Da tempo i residenti chiedono al Comune di sapere se le proprie case si trovano in via Sapello o in via privata Schiaffino

Quel pasticciaccio brutto di via Sapello (o via privata Schiaffino?) sta mandando in tilt una cinquantina di famiglie di Prà. Precisamente quelle che abitano (o pensano di abitare) ai civici 55, 55 a, 55 b, 55 c di via Sapello, stradina lunga e tortuosa. Pubblica o privata? Gli uffici del Comune a quanto pare non lo sanno. Per i vecchi proprietari della via, quel ramo di strada è privato con tanto di passo carrabile e recente installazione di paletti e catenelle per delimitare nuovi, poco graditi, parcheggi. Per il signor Montecuccoli, residente in via Sapello 55 c, trattasi, invece, di strada comunale pubblica. Carta canta. «Una ventina di anni fa abbiamo acquistato la casa dall'impresa a cui i vecchi proprietari avevano ceduto l'area. E in tutti i documenti, dall'atto notarile di vendita alla carta d'identità, risulta che noi siamo residenti in via Sapello e non nella preesistente via privata Schiaffino», tuona Raimondo Montecuccoli a nome dei condomini e degli inquilini dei quattro caseggiati. Effettivamente la numerazione dei palazzi è consequenziale a quella degli altri civici di via Sapello, mentre nella toponomastica di Prà non esiste alcuna via privata Schiaffino. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la collocazione da parte dei vecchi proprietari di alcuni paletti per delimitare quindici parcheggi per auto e moto, da mettere in vendita. Risultato? «Strada molto più stretta. Ora per raggiungere le nostre abitazioni - insiste il paladino della protesta - dobbiamo fare lo slalom, stando attenti a non farci investire visto che qui non esistono neppure i marciapiedi».
Ne sa qualcosa la signora Penebianco che nei giorni scorsi ha seriamente rischiato di essere travolta da un furgoncino mentre faceva ritorno a casa. Stessi, inevitabili, disagi per i mezzi di soccorso ogni volta che devono raggiungere uno dei quattro caseggiati. E il Comune? Brancola nel buio. Lo scorso 13 marzo Montecuccoli ha scritto una lettera al settore idrogeologico e aziende di piazzale Mazzini ponendo il quesito: la parte di strada che comprende i civici 55, 55 a, 55 b, 55 c è pubblica o privata? Risposta piuttosto evasiva: via Sapello è inserita nelle strade pubbliche comunali con delibera del consiglio comunale n. 1826 del 1974. Non va meglio con Aster (l'azienda dei servizi territoriali): «Non ci risultano ulteriori provvedimenti che hanno modificato la classificazione della strada». Quindi via Sapello è tutta pubblica? Si, no, forse. Nel frattempo Montecuccoli, imperterrito, prende di nuovo carta e penna per chiedere al giudice di pace di ripristinare le dimensioni della strada. I vecchi proprietari non hanno dubbi: trattasi a tutti gli effetti di strada privata. Legittimo quindi realizzare posti auto o moto una volta che si sia effettivamente dimostrato il pagamento del passo carrabile all’imbocco della via. «Ma il vero problema - sbotta Montecuccoli - è: abitiamo in una via pubblica o privata?».

Ai posteri (di Pericu) l'ardua sentenza.

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