da Roma
La retromarcia del presidente del Consiglio Romano Prodi sul capitolo pensioni, sintetizzata nella formula «la riforma è da fare ma non è urgente», non ha ricomposto le spaccature in seno alla maggioranza. La sinistra massimalista, se accontentata anche su questo fronte, potrebbe alzare nuovamente la posta in gioco a scapito dei riformisti di Ds e Margherita. E anche la ricerca di rapporti più distesi con lopposizione potrebbe essere compromessa dai diktat della triade Rifondazione-Verdi-Pdci e dai veti sindacali.
Una miscela esplosiva che potrebbe mettere in imbarazzo il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, impegnato a mediare tra le opposte istanze. Lesponente diessino ha tenuto il bordone a Prodi parlando di «manutenzione» delle normative, ma è stato lo stesso segretario del Prc, Franco Giordano, a dettare lagenda del governo sulla questione. «I sindacati - ha detto al Corriere della sera - prepareranno una loro piattaforma, che verrà prima votata dai lavoratori. E lUnione, invece, di stare ferma dovrà aprire un confronto al suo interno. Così vedremo chi avrà maggiore consenso nella società». Riutilizzare il meccanismo delle primarie per la riforma previdenziale è il cavallo di Troia per superare a sinistra Fassino e Rutelli. «La bussola dellUnione - ha concluso Giordano - sono gli operai di Mirafiori». Per Pino Sgobio dei Comunisti Italiani la questione dellinnalzamento delletà pensionabile è chiusa. «Sarebbe sciocco e assurdo - ha dichiarato - se qualcuno nellUnione continuasse a parlarne. Al contrario occorre eliminare lo scalone e aumentare le pensioni più basse».
Il clima festivo ha fornito una giustificazione al solito silenzio mugugnante dei Ds e dei Dl ma con queste premesse il clima nel prossimo seminario di governo a Caserta è destinato a scaldarsi considerato che nellesecutivo Ds e Dl fanno la parte del leone. Il leader dellUdeur e ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha cercato di non soffiare sul fuoco: se da un lato ha definito «intelligente» il rinvio, dallaltro ha ribadito che «bisogna mettere mano a questa riforma».
Latteggiamento ondivago del governo ha provocato malumori in Forza Italia che nella scorsa legislatura ha contribuito alla riforma del sistema previdenziale. «La società italiana - ha affermato lex sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi - ha bisogno di certezze per allungare la vita lavorativa e per organizzare il futuro previdenziale dei suoi figli. Il riconoscimento dellefficacia della riforma Berlusconi offrirebbe queste certezze». I responsabili dei giovani azzurri, Beatrice Lorenzin e Francesco Pasquali, hanno invece sottolineato che «la sinistra pone i padri contro i figli in quanto nega ai giovani il diritto alla pensione e li condanna a pagare i privilegi delle precedenti generazioni».
Anche lavvio della riforma del Tfr è stata caratterizzata dalla polemiche.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.