Claudia B. Solimei
da Bologna
Azione, reazione e affondo. In tre mosse il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha portato la sua maggioranza sull'orlo della crisi: prima lo sgombero, senza intervento dei servizi sociali, dei romeni del Lungoreno; quindi la reazione e la protesta in piazza di Rifondazione comunista, dei Verdi, dei Comunisti italiani, del Cantiere-Lista Di Pietro, in tutto cinque consiglieri che siedono in Comune, liberi di votare contro determinate decisioni della giunta. Infine, ieri, l'ultimo colpo di scena, destinato forse, questa volta, a sfociare nell'uscita dalla maggioranza dei partiti dell'ala sinistra dell'Unione: il sindaco ha annunciato che mercoledì 2 novembre presenterà in giunta, poi ai partiti, infine in Consiglio comunale, il suo famigerato ordine del giorno sulla legalità. Chi voterà contro o si asterrà, sarà fuori da giunta e maggioranza. Rimanere «lo troverei bizzarro» ha spiegato lo stesso Cofferati, che ha anche un assessore del Prc. Nel caso in cui il Cinese perdesse i cinque consiglieri ribelli, tra cui il movimentista del Prc Valerio Monteventi, che ieri ha parlato di «purghe cofferatiane», e questi votassero con l'opposizione di centrodestra, in futuro il vantaggio del sindaco in Consiglio sarebbe di un solo voto: il suo.
Immediata la reazione di Rifondazione: «Che faccia pure il suo odg - dice il segretario provinciale Tiziano Loreti -. Se conterrà le cose che attua quotidianamente, come gli sgomberi, per noi sarà inaccettabile». Poi dà una lettura politica nazionale di quanto accade a Bologna: «In questo modo credo venga messo in discussione il progetto dell'Unione». Dello stesso avviso i Verdi con il coordinatore nazionale Paolo Cento: «È necessario coinvolgere in questo dibattito tutte le forze del centrosinistra a livello nazionale». Tenta di mediare il segretario provinciale dei Ds, Salvatore Caronna, che ieri ha invitato tutti, sindaco compreso, alla calma: «Prima di discutere l'odg, vediamo cosa c'è scritto. Non ci saranno ricadute nazionali». Ma sullo sgombero lui sta con Cofferati: «La linea su cui si sta muovendo il Comune è giusta» afferma. Sull'ultimatum cauta anche la Margherita: «Spero sia l'occasione per sapere dal sindaco come si coniugano legalità e solidarietà» dice il coordinatore provinciale Giuseppe Bacchi Reggiani.
Di fronte ai litigi della sinistra, il centrodestra attacca anche nel merito l'odg sulla legalità: «Quel documento è a uso esclusivo della maggioranza - avverte Carlo Monaco, presidente del gruppo della Casa delle libertà in Regione e consigliere comunale della lista di Guazzaloca -, una poco comprensibile forzatura di Cofferati per differenziarsi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.