Ho letto la lettera della signora Roberta Bartolini, che ringrazio di cuore per i giudizi positivi nei miei confronti. Tanto più apprezzabili considerando che la signora è purtroppo in possesso di informazioni errate, che la portano a rivolgermi - peraltro assai garbatamente - anche alcune critiche. Mi corre dunque l'obbligo di rettificare, altrettanto garbatamente, le informazioni sbagliate che definisce, con gentilezza, i miei «difetti».
Primo difetto: «pur essendo senatore del Pdl e papabile candidato a Sindaco non ha ancora la tessera del partito e non sembra neppure intenzionato a farla; domanda: esiste per caso un senatore o un candidato di sinistra senza tessera?». Risposta. Io sono regolarmente iscritto al PdL, fin dal primo e fin qui unico tesseramento che è stato possibile effettuare. Ho la tessera n. 789. Non so a sinistra, ma Le posso assicurare che molti parlamentari del PdL e molti membri del direttivo genovese del partito non sono tesserati.
Secondo difetto: «Musso al contempo si accontenta di restare sia senatore che ottimo professore universitario». Di nuovo grazie per l'«ottimo», che incasso volentieri. Ma io sono in aspettativa dall'università dal giorno stesso del mio ingresso in Senato, e non ho più messo piede in facoltà da allora.
Terzo difetto: «Musso continua a sostenere di volere la costruzione della moschea». Io mi sono opposto con chiarezza, ripetutamente e pubblicamente alla moschea al Lagaccio, quartiere totalmente inadatto per più motivi, e in generale a qualunque moschea realizzata sia pure parzialmente con soldi pubblici o su un terreno di proprietà pubblica. Certo, io non sono contrario alla costruzione di edifici di culto diversi dalle chiese cristiane. Né lo è il PdL: non la sua carta dei valori, non il suo programma elettorale, non i suoi documenti congressuali. E non potrebbe: la costruzione di edifici di culto è, secondo giurisprudenza costante, un corollario della libertà di culto garantita dalla costituzione (e sulla quale comunque sono d'accordo). Ho anche presentato un disegno di legge che, se approvato, affiancherebbe alla garanzia costituzionale per la libertà di culto anche quella per le esigenze di sicurezza, attraverso la trasparenza sui finanziamenti, sulla gestione e sulle attività che si svolgono nelle moschee.
Fin qui la lettera. Ora due riflessioni.
La prima. Una persona così dichiaratamente ben disposta nei miei confronti (come l'articolo dimostra) non è certo incline a «bersi» e poi a far circolare qualunque fandonia sul mio conto sentita per caso in ufficio o in un negozio. Il fatto che non si ponga il minimo dubbio e non esiti a scriverle su un quotidiano mi fa pensare che abbia ricevuto queste informazioni da fonti autorevoli, o che presumeva titolate a conoscerle. Fonti con queste caratteristiche non sono poi molte, e non dovrebbero essere dedite alla diffusione di notizie false sul sottoscritto. Trovo tutto ciò un po' inquietante.
La seconda. Queste informazioni sbagliate sono spesso contenute in forme più o meno dubitative da reiterate lettere di alcuni lettori del «Giornale», per lo più assai meno garbate della signora Bartolini. Ma la realtà dei fatti è facilissima da accertare - e io sono naturalmente e doverosamente a disposizione per farlo.
*senatore Pdl
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