
Ormai tra serialità e film, soprattutto sulle piattaforme è molto difficile distinguere. Allora non è fuori luogo dire che Predator: Killer of Killers - del regista Dan Trachtenberg e appena approdato su Disney+ - è un prodotto che si pone proprio all'incrocio tra i due generi. Tecnicamente è un film, ma di fatto è una antologia animata fatta di quattro episodi, di cui l'ultimo è una sintesi decisamente inaspettata di quello che si è visto nei precedenti. Per di più si inserisce in una lunga teorie di film dedicati ai terribili alieni Yautja, che girano il cosmo in cerca di prede per i loro feroci giochi di caccia. Film dopo film la saga si era un po' sfilacciata mettendo assieme un certo numero di incoerenze. Bene, Trachtenberg ha cercato di saldarle.
Partiamo dalle trame dei tre episodi che si collegano nel finale (potete fare l'opposto del binge watching e guardarli uno per volta). Il pubblico vedrà guerrieri appartenenti ad epoche diverse della nostra storia scontrarsi con questi feroci cacciatori spaziali. Tocca ad una guerriera vichinga che cerca vendetta, ad un ronin giapponese scacciato dal feudo di famiglia dal proprio fratello, ad un pilota della Seconda guerra mondiale che si trova ad affrontare un cacciatore dei cieli.
Ma vincere non basta perché agli alieni specializzati nel rendersi invisibili durante gli agguati (una tradizione mantenuta dal primo film con Arnold Schwarzenegger) piace un sacco giocare di nuovo con chi riesce a batterli e...
Non roviniamo il finale, basti dire che questo prodotto animato, rigorosamente per adulti, riesce a dare nuova forza narrativa ad una saga fantascientifica che sembrava essere alle corde. La grafica è curatissima e soprattutto si adatta bene ai salti nel tempo.
A volte punta al dettaglio, altre volte all'essenzialità iconica. Ma il valore aggiunto è un altro. C'è molto spazio all'umano. Inteso come capacità di scoprirsi migliori quando smettiamo di essere predatori alfa egoisti e facciamo branco. Mica male per un cartone animato.