«Predicano tolleranza e poi ci insultano»

«Predicano tolleranza e poi ci insultano»

(...) gran maleducato, che non si doveva permettere.
Poi sono uscita, ho rincuorato la signora offesa come me e me ne sono andata al mio treno.
Per la cronaca il signore non ha avuto il coraggio di dirmi nemmeno una parola, è rimasto zitto e muto, mi auguro sconcertato e spero anche un po' vergognato di sé stesso.
Non ti nego che sono rimasta abbastanza colpita da questa vicenda. E ora mi domando: è questa la libertà con la quale le sinistre si riempiono tanto la bocca? È questa la loro tolleranza? È questo il loro rispetto?
Solo perché una persona compra Il Giornale è tacciata di essere «fascista»?
E cosa ancora più sconcertante: tutto questo mi è accaduto proprio nella Giornata della Memoria durante la quale si dovrebbe ricordare a cosa hanno portato l'odio, il razzismo, l'intolleranza.
Non ti nego che sono rimasta veramente amareggiata da tutto ciò.

Ma una cosa però è certa: il comportamento del signore di questa mattina, che sicuramente non la pensa come me, mi ha fatto capire ancora meglio, benché non ce ne fosse bisogno, che se comprare il Giornale vuol dire essere diversi da come è lui, allora, caro Massimiliano, sappi che continuerai a trovare in me una fedele lettrice fiera e orgogliosa di comprare e girare con il Giornale sotto braccio.
*consigliere comunale Pdl
e vice presidente
consiglio comunale
La Spezia

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