Premafin, pronta la nuova bozza per il debito Occhi su Arpe

Mediobanca e Unicredit si apprestano a vincere un’altra battaglia dell’aspra guerra contro Sator e Palladio sul destino del gruppo Fonsai. Dopo un affinamento, ieri Piazza Cordusio ha infatti inviato al pool delle banche creditrici di Premafin una nuova bozza per ristrutturare il debito: il documento, «corretto» secondo le osservazioni emerse martedì, indica in forma tabellare tutte le condizioni dell’intesa (spread, interessi e convertendo). Ora la parola passa ai singoli istituti per l’approvazione, anche se il 15 marzo il board Premafin avrà sul tavolo solo una «comfort letter» non vincolante, perché i tempi sono troppo stretti: Ge e Cariparma avrebbero peraltro chiesto ai legali di formalizzare per iscritto la posizione in cui sconsigliano di aprire alla proposta avanzata da Sator-Palladio. A breve sarebbe inoltre soddisfatta la richiesta delle banche di avere chiarezza sui punti chiave del piano industriale dell’aggregato Unipol-Fonsai. L’ad di Mediobanca, Alberto Nagel ha quindi respinto l’assalto, ma il silenzio degli ultimi giorni sembra preludere a un contrattacco di Sator e Palladio.
Punta sulla fine del conflitto anche la Borsa, dove Fonsai è caduta del 9,7%, Milano del 7,5% e Premafin del 9,4% . Prima di completare il riassetto, ci sono però altri ostacoli da rimuovere: a partire dai pareri di Consob e Isvap, cui si aggiunge il pericolo di una battaglia legale soprattutto se il piano fosse cambiato in corsa sfilando la holding dalla fusione. Senza contare che Premafin ha scritto ai consiglieri Fonsai chiedendo se, visto il recupero dei Btp, non sia il caso di «limare» l’importo dell’aumento di capitale.

Resta poi il nodo della due diligence e la manovra delle Coop per recuperare il denaro necessario a seguire l’aumento di Unipol: il mondo che ruota attorno a Holmo e Finsoe ha chiesto l’«intercessione» di Mediobanca per racimolare 280 milioni dagli altri istituti della partita.

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