Roma

Premiati i progetti per smettere di fumare

Proseguono le iniziative messe in campo dall’Osservatorio di Sanità e Salute finalizzate alla salvaguardia e al benessere dei cittadini. Anche quest’anno l’organismo presieduto dal senatore Cesare Cursi ha organizzato, in occasione del XII convegno nazionale «Tabagismo e servizio sanitario nazionale - Giornata mondiale senza tabacco», in collaborazione con l’Osservatorio fumo alcol e droghe dell’Istituto superiore di sanità, l’attribuzione di un riconoscimento particolare a quei centri nazionali antifumo che hanno risposto al bando promosso dall’Osservatorio finalizzato a premiare i migliori progetti realizzati nel 2009. «È stato un grande successo - commenta soddisfatto Cursi - hanno partecipato al nostro concorso ben 18 centri antifumo regionali e hanno prodotto uno standard molto elevato di progett che ha costretto la Commissione di esperti a un tour de force per scegliere i migliori». Di fatto la Commissione tecnica ha valutato positivamente tutti i progetti pervenuti, ma ha ritenuto di premiare ex-aequo l’elaborato presentato dal Centro antifumo di Trieste, presso la Asl Ts/1 (responsabile di struttura la dottoressa Rosanna Ciarfeo Purich) e quello presentato dal Centro antifumo di Prato, Asl n. 4, coordinato dalla dottoressa Antonella Manfredi. «I due centri - spiega il senatore Cursi - sono tra quelli che nel corso del 2009 hanno registrato il numero più alto di assistiti a fronte di un modello organizzativo aziendale fortemente proiettato all’assistenza territoriale e dotato di una capillare rete integrata con i medici di medicina generale e con le strutture di base dei servizi pubblici sociali. Il nostro intento che si sostanzia in un bando annuale di concorso, non è tanto quello di creare una graduatoria di meriti, quanto quello di tenere alta l’attenzione su un problema come la “dipendenza da fumo” che provoca ogni anno migliaia di morti e l’insorgenza di gravi patologie correlate». I dati emersi durante la giornata di lavori hanno messo in evidenza quanto ancora il fumo sia considerato un “killer” soprattutto riferito a giovani e popolazione femminile che registrano un trend in forte ascesa. Le donne costituiscono circa il 20% di oltre un miliardo di fumatori nel mondo. Tuttavia questa cifra è destinata ad aumentare. In Italia le fumatrici sono 5,2 milioni (19,7%), gli uomini 5,9 milioni, (23,9%). Le donne che hanno detto addio alle sigarette sono 2,6 milioni (il 9,8% di ex fumatrici), gli uomini sono 3,9 milioni (il 15,7).

In totale si fuma di più nella fascia d'età tra i 45 e i 64 anni, l'età media della prima sigaretta è 17 anni.

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