Gian Battista Bozzo
da Roma
«Quello delle privatizzazioni è un discorso che non è stato interrotto: le più immediate riguardano Eni ed Enel, perché sono società quotate in Borsa, e quindi andiamo sul sicuro. Ma non saranno accantonate altre operazioni, come Rai e Poste». Silvio Berlusconi rinnova linteresse del governo per le privatizzazioni. Allo stesso tempo, il presidente del Consiglio conferma i segnali positivi che incominciano a giungere sul fronte delleconomia. Annuncia che sullIrap il governo varerà un «provvedimento ad hoc», si dice aperto a raccogliere le proposte e i suggerimenti che verranno dalle parti sociali sulla politica economica, anche se «la coperta è corta - ricorda - e i soldi sono quelli che sappiamo». Poi critica gli sprechi dei Comuni, ribadendo la validità degli tagli alle spese degli enti locali, che non riguarderanno i servizi.
Il premier interviene alla cerimonia di insediamento del nuovo consiglio del Cnel, e fa - nel suo discorso - il punto sulla situazione delleconomia italiana. Laumento del prodotto lordo dello 0,7% nel secondo trimestre, la crescita della fiducia nelle imprese e lincremento del 6% delle esportazioni rappresentano insieme, secondo Berlusconi, «una situazione che induce a un relativo ottimismo: probabilmente, la fase più difficile è alle nostre spalle e per il nostro Paese si apre una prospettiva di maggiore sviluppo».
Nel terzo trimestre di questanno, il pil dovrebbe crescere fra lo 0,3 e lo 0,6%, e lanno potrebbe concludersi con una crescita dello 0,2%, leggermente superiore a quellandamento completamente piatto stimato anche nellultima Relazione previsionale e programmatica. Leffetto di trascinamento nel 2006 potrebbe arrivare al mezzo punto percentuale, prevede il premier. Oggi saranno resi noti i dati sulla produzione industriale di agosto, e gli economisti si attendono altri segnali di miglioramento dopo il progresso (+0,5% congiunturale) di luglio.
Sul fronte degli aiuti alle imprese, il presidente del Consiglio ricorda il taglio di due miliardi del cuneo fiscale, deciso con la legge finanziaria, che rappresenta una riduzione dell1% del costo del lavoro. La riduzione dellIrap, che non ha trovato finora posto in finanziaria, verrà attuata «con un provvedimento ad hoc», probabilmente legato alle prossime decisioni dellUnione europea sullammissibilità di questa tassa.
Certo, sul fronte fiscale Berlusconi avrebbe preferito fare di più: e lo conferma manifestando «un punto dinvidia» nei confronti del primo ministro romeno Calin Popescu, che ha introdotto la tassa unica al 16% per persone e imprese. «Un atto di grande coraggio - dice il premier a conclusione di un incontro con Popescu a Palazzo Chigi - che conferma la regola: quando si riducono le imposte, aumentano le entrate dellerario. Spero di seguire lesempio in Italia, ma non credo che ce la farò».
Il presidente del Consiglio ribadisce la validità del contenimento delle spese degli enti locali. E spiega che nei Comuni «in genere, si sprecano molte risorse e si potrebbero ottimizzare i costi e migliorare la qualità dei servizi». Unoperazione possibile perché «quasi un terzo delle uscite dei Comuni sono rappresentate da spese generali, non dirette a erogare uno specifico servizio, ma utile a mantenere solo in vita lorganizzazione». La Finanziaria punta proprio a queste uscite e «non incide sui servizi offerti dai Comuni».
Parlando in quello che viene considerato il «parlamentino economico» nazionale, presenti il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, il presidente della Confindustria e i segretari delle confederazioni sindacali, Berlusconi si dice aperto ai suggerimenti da parte di tutti, anche se ricorda che «in questi anni ho chiesto allopposizione proposte e indicazioni e, francamente, non ne ho avute. Abbiamo chiesto indicazioni anche alle parti sociali - aggiunge - e vi abbiamo dato sempre risposta, magari non sempre esaustiva perché i soldi sono quelli che sappiamo. Abbiamo fatto il possibile - dice ancora il presidente del Consiglio - non diversamente da quanto avrebbero fatto altri al nostro posto».
Antonio Marzano, neopresidente del Cnel, conferma che «finalmente, anche nel nostro Paese, si vedono i primi segnali di ripresa e di dinamismo dopo una lunga fase di stagnazione, a partire dal cambio più ragionevole delleuro».
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