Lisbona - Dopo piuì di cinque anni di negoziati i capi di Stato e di Governo dei ventisette Stati membri dell’Ue
hanno firmato il nuovo Trattato che riforma le istituzioni europee adeguandole a un'Unione
allargata a 27 Paesi.
Testo È di 287 pagine nella versione italiana ed è nato dalle ceneri della bozza della costituzione
europea bocciata nel 2005 dai referendum in Francia e Olanda.
Ratifica Finalizzato nel summit del 18 ottobre nella capitale portoghese, il nuovo Trattato dovrà
essere ratificato definitivamente dai singoli parlamenti nazionali, tranne in Irlanda dove si terrà un
referendum, per poi entrare in vigore nel 2009, in coincidenza con le elezioni del Parlamento europeo e
la nomina del nuovo esecutivo comunitario.
Premier europeo Viene istituita la figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per due anni e
mezzo, che sostituisce la presidenza di turno a rotazione semestrale, oggi assegnata al permier del
Paese in carica.
Rappresentante per gli Esteri Viene istituita la figura dell’Alto rappresentate dell’Unione per la politica estera e di sicurezza comune,
con il doppio ruolo di vicepresidente della Commissione europea. La nuova figura, che nella bozza
costituzionale era il "ministro degli Esteri dell’Ue", sostuisce la posizione oggi ricoperta da Javier
Solana come Alto rappresentante per la politica estera, espressione solamente del Consiglio europeo,
e del commissario Ue per le Relazioni esterne, oggi Benita Ferrero-Waldner.
Sistema di voto Viene esteso il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio in molte materie, per superare il
potere di veto di ogni singolo Stato membro, anche su materie giudiziarie e di polizia, anche se Gran
Bretagna e Irlanda hanno ottenuto la possibilità di non applicare le decisioni europee in questi settori.
Inoltre a partire dal 2014 la maggioranza qualificata sarà basata sul sistema della doppia maggioranza: il
55 per cento degli Stati membri e il 65 per cento della popolazione.
Un certo numero di Paesi però potranno chiedere fino al 2017 di votare con il vecchio sistema e in
base al cosidetto «compromesso di Ioannina» una minoranza di Paesi può bloccare le decisioni della
maggioranza.
Valore giuridico Con la firma del Trattato i 54 articoli della Carta dei diritti fondamentali approvati ieri al Parlamento
europeo avranno valore giuridico vincolante, tranne che per Gran Bretagna e Polonia che hanno
negoziato un "opt-out".
Europarlamento più forte Rafforzato il ruolo del Parlamento europeo, che avrà più potere in materia di bilancio dell’Ue e di
accordi internazionali. Viene inoltre estesa a quasi tutte le materie, comprese quelle riguradanti la
giustizia, la sicurezza e l’immigrazione, la procedura di co-decisione, in base alla quale l’Assemblea di
Strasburgo ha una posizione di parità rispetto al Consiglio. Viene anche potenziato il ruolo dei parlamenti
nazionali che potranno obbligare la Commissione a riesaminare ogni progetto e a dover motivare
l’eventuale rifiuto di tener conto delle critiche.
Causola di recesso Per la prima volta in un trattato europeo si riconosce espressamente agli Stati membri il diritto di recedere dall’Unione, anche se le condizioni devono essere negoziate con gli altri Paesi.
Ue con personalità giuridica L’Unione europea avrà personalistà giuridica, garantendo così un maggiore potere negoziale in ambito internazionale.
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