Il premier: "I fondi ci sono, nessuna tassa per il terremoto"

Berlusconi torna all’Aquila: "Lo Stato ricostruirà il 100 per cento delle case lesionate: tre su quattro pronte entro un mese". Poi annuncia: "Potrei partecipare alle celebrazioni del 25 aprile anche se finora una parte politica se ne è appropriata".  Napolitano: "Bilancio aggravato dal disprezzo delle regole"

Il premier: "I fondi 
ci sono, nessuna tassa 
per il terremoto"

nostro inviato all’Aquila

È quasi ora di pranzo. E Silvio Berlusconi va in giro, per la tendopoli di Pianola, scortato dalla piccola Melissa. Otto anni, faccia vispa, codino, lesta a prendere appunti e a riassumere a parenti e amici i concetti che il premier ripete a ogni passo. «Ti nomino assistente personale, anzi, mia portavoce». Lo sketch va avanti di continuo. Ma ciò che conta, per il Cavaliere, è rassicurare gli abruzzesi, prendendo come campione i 513 ospiti della struttura, a una decina di chilometri dall’Aquila.
Il primo messaggio chiave, Berlusconi lo ripete più volte mentre si muove tra la gente. E lo riassume dinanzi alle telecamere. «Abbiamo trovato un modo di rinunciare ad alcune spese e limitare gli sprechi», è la premessa. «E venerdì prossimo, nel Consiglio dei ministri che terremo nel capoluogo, avremo pronto il piano, il decreto Abruzzo, con i fondi da investire per la ricostruzione». I finanziamenti, assicura, «li abbiamo». E una cosa sia certa: «Non aumenteremo l’imposizione fiscale, visto che la filosofia del governo è diminuire e non aumentare le tasse». Insomma, «non chiederemo soldi agli italiani». Che potranno, «se vorranno, essere vicini agli abruzzesi anche con le donazioni».
La visita agli sfollati prosegue, nella settima tappa dalla tremenda scossa del 6 aprile. Le richieste sono sempre le stesse: «Fate presto», «non ci abbandonate», «quando torneremo nelle nostre case?». Il presidente del Consiglio prova a infondere fiducia: «State tranquilli, non vi lasceremo soli. Stiamo operando senza sosta, presto le riavrete e saranno tutte rimesse su dallo Stato». Intanto, però, i soliti consigli, soprattutto agli anziani: «Siete trattati benissimo, grazie allo sforzo dei 13.000 soccorritori che lavorano notte e giorno, ma qui bisogna starci il meno possibile. Pensate a trasferirvi in albergo e tra 5-6 mesi riavrete tutti un tetto». Tra l’altro, spiega Berlusconi, «realizzeremo presto nuove abitazioni con i migliori sistemi antisismici, in cui verrete subito alloggiati. E poi, una volta che rientrerete nelle vostre case, le destineremo alle giovani coppie e agli studenti». Intanto, un ringraziamento all’Arci, che gestisce il campo, con 94 tende e una cucina in grado di fornire 1.700 pasti: «Siete bravissimi, lo so che siete di sinistra - afferma sorridendo - ma qui siamo tutti uniti».
Il giro prosegue, si arriva in sala mensa. È un continuo «Silvio, Silvio», un coro che parte soprattutto dai più piccoli, che chiedono notizie, curiosità sul Milan. Archiviati gli aneddoti, è il turno delle mamme, preoccupate per le ripetute scosse, motivo di continue ansie. E il discorso cade sullo stato delle costruzioni crollate. «Ho analizzato le macerie - replica - e ho notato che il cemento era quello che si usava negli anni ’70 e i ferri erano assolutamente lisci». Quindi, «non credo che i costruttori volessero risparmiare», perché «chi lo fa - denuncia nel pomeriggio in conferenza stampa - può essere solo un pazzo e un delinquente». Detto questo, aggiunge alle signore che contestano il mancato controllo, «la responsabilità era in mano alle amministrazioni locali, che non rappresentano la mia parte politica».
Passaggio delicato. Che salterà fuori, qualche ora dopo, anche nell’incontro con i giornalisti a Coppito. Dove il premier ribadisce di non credere alla malafede dei costruttori. E «prima di asserire che ci sono delle responsabilità, devono esserci delle prove convincenti». E «sto a difendere eventualmente le amministrazioni di sinistra». L’augurio, dunque, è che «non ci siano stati casi di questo genere». Le indagini dei magistrati, però, non sono ancora concluse. «Ben vengano le inchieste, ma per favore - afferma - non perdiamo tempo. Impieghiamo il nostro tempo nella ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono successe». «Se qualcuno è colpevole, pagherà. Ma per favore - insiste - non riempiano le pagine dei giornali di inchieste». Sarà polemica, ancora una volta, con l’opposizione.
Prima, però, il Cavaliere traccia il nuovo bilancio: «Abbiamo organizzato 161 campi, con 6.000 tende, 69 cucine e 41 posti medici avanzati, che danno ospitalità a 40.000 persone. E abbiamo alloggiato in attrezzature alberghiere 26.000 cittadini». Poi, «una bella sorpresa». Cioè, solo «una casa su quattro è inagibile», mentre nel 76% saranno di nuovo abitate «entro 30 giorni». Sulla questione finanziamenti, sottolinea, «la situazione è difficile, per via delle entrate dell’erario in diminuzione. Ma riteniamo di spostare fondi da un capitolo di spesa all’altro, ritardando magari qualche investimento non urgente. E attingendo, per i progetti subito appaltabili, pure al cosiddetto Fondo Letta di 9 miliardi». In merito poi alle critiche lanciate dai Comuni non inseriti nella lista redatta da Guido Bertolaso, il Cavaliere riferisce che «potremmo introdurne anche altri, ma solo dopo aver inventariato i danni». Poi annuncia che verranno rinviate le Amministrative nei paesi colpiti.
Si passa ad altre questioni. In primis, le nomine Rai. «I nomi che ho letto sui giornali non saranno assolutamente quelli che emergeranno - spiega il premier -, perché credo che il direttore generale, Mauro Masi, abbia intenzione di una innovazione vera, con nuovi nomi e facce più giovani». In ogni caso, «ho suggerito di non farle a spizzichi e bocconi, ma in maniera organica per dare alla Rai la funzione di servizio pubblico che oggi è molto lontana dallo svolgere». L’obiettivo è che «non attacchi nessuno, a partire dall’opposizione». E sui vertici di maggioranza a Palazzo Grazioli precisa: «Li teniamo lì e non a Palazzo Chigi perché ho il senso del denaro pubblico».
Sul capitolo referendum, invece, afferma che «si sta esaminando l’ipotesi del rinvio. Ho visto i conti e i risparmi sarebbero intorno ai 50 milioni di euro. Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto». Comunque, «io ho sempre votato», risponde a chi gli chiede se andrà alle urne.

E prenderà parte, forse, pure alle celebrazioni del 25 aprile: «Sto riflettendo e probabilmente sarò anche io in campo». Finora, spiega, «non vi ho mai partecipato perché credo ci sia una appropriazione da parte di una sola parte politica».

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