Il premier nel mirino E la Cgil mobilita ventimila pensionati

RomaMa sì, per una bella gita a Roma val la pena sentire qualche predicozzo sulla censura, sul regime e su Berlusconi che vuol far causa ai giornali e ai giornalisti liberi come Repubblica, Unità, Travaglio e compagnia bella. D’altronde, da quando è andata in crisi l’organizzazione di tour di un solo giorno per visitare santuari, monumenti e reliquie con annessa dimostrazione di pentolame gli anziani hanno bisogno di trovare qualche modo per svagarsi.
Meno male che ci pensa la Cgil, il grande sindacato «rosso» con 3 milioni di pensionati iscritti su un totale di 5,7 milioni di tessere. Domani tutti in Piazza del Popolo a Roma per protestare contro i presunti bavagli all’informazione. Cosa abbiano in comune poi la difesa dei diritti dei lavoratori con le battaglie ideologiche questa è un’altra domanda. Ma tant’è.
Vediamo dunque la mappa dei severamente allegri «gitanti». La medaglia d’oro spetta sicuramente alla Cgil della Toscana con 50 pullman dei quali sedici provenienti dalla sola Firenze. Prenotazione obbligatoria e sottoscrizione libera. Il pranzo al sacco non è incluso, ma sicuramente qualche «compagno» più volenteroso degli altri dispenserà lampredotto per gli accoliti. Lo slogan? «L’allarme è forte e forte sarà la mobilitazione della società civile». Come ha dichiarato il segretario generale della Camera del lavoro del capoluogo toscano, Mauro Fuso, «con nostra grande soddisfazione tutti i pullman si sono riempiti in pochissimo tempo» perché «il ruolo di un’informazione libera e plurale richiede una reazione adeguata di tutti i sinceri democratici». E se a tutto questo s’aggiunge una visita alla Città Eterna...
A seguire, la Cgil della Liguria con 600 persone già mobilitate. Anche in questo caso contributi volontari. Decine di pullman sono previsti da Napoli e dalla Campania. Pure a Bologna «tutto esaurito»: non ci sono più posti, nemmeno se si parte da Casalecchio. Dieci pullman pure dall’Umbria, quota di 10 euro a testa così come per i compagni bresciani e padovani. Esaurito pure il torpedone veronese nonostante il contributo sia un po’ meno «popolare»: 15 euro.
I più «fortunati»? I bergamaschi. Lì la Cgil ha messo a disposizione una corriera gratis per iscritti e non iscritti. I più lontani da Roma, invece, si dovranno accontentare del solito comizio: si è cominciato sabato scorso a Cagliari con i vertici della Fnsi, mentre a Bolzano ci si mobiliterà sotto la sede della Rai.
Si può, quindi, fare qualche conto. Grazie all’organizzazione guidata da Guglielmo Epifani sarà garantita una presenza di almeno 20mila persone solo da parte sindacale. Non è poco se si pensa che l’ideazione della kermesse (o come l’ha definita Berlusconi «farsa»), in teoria, non «parte» da Corso Italia ma dalla Fnsi, il sindacato dei giornalisti. E soprattutto se si pensa che Uil e Cisl non hanno appoggiato l’iniziativa. Inoltre, bisogna tener conto che la Fiom, la federazione Cgil dei metalmeccanici, ha appoggiato la manifestazione ma ne sta preparando un’altra sul contratto il 9 ottobre e dunque è stata meno coinvolta del solito. Le «tute blu» sono state negli ultimi anni buone compagne di strada degli intellettuali della penna e viceversa, come ai tempi del ’68. E così tra una settimana gli operai sfileranno in corteo sotto Viale Mazzini.
Questa somma algebrica porta a un risultato sicuro. Nel suo piccolo Epifani (anche se molto probabilmente non sarà tra gli speaker di Piazza del Popolo) sta organizzando un’operazione simile a quella cofferatiana nel biennio rossiccio 2002-2003 sostituendosi non solo ai giornalisti organizzatori ma anche ai leader della sinistra.

Tant’è vero che la capacità mobilitativa del Pd per la manifestazione di domani, vuoi per la fase precongressuale vuoi per mancanze interne, è di gran lunga inferiore a quella della Cgil. Sugli anziani tesserati cigiellini una bella gita fa sempre presa, su un pullman del demoralizzato Pd a cantar Bandiera rossa e Bella ciao si farebbe dispetto ai nostalgici di O bianco fiore.

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