Roma - "Sono accuse infondate e comiche, si tratta di atteggiamenti delinquenziali". Così Silvio Berlusconi, parlando a 'Porta a Porta', respinge con forza gli attacchi di chi lo accusa di conflitto di interessi nel settore televisivo con le reti Mediaset e di chi parla di una mancanza di libertà di stampa nel nostro paese. "Chi dice questo ha uno spirito antitaliano, lancia accuse infondate e comiche". "Se si riuscisse ad individuare una sola trasmissione di attacco, sulle reti Mediaset, verso altre forze politiche allora si potrebbe parlare di conflitto di interessi, ma così non è, si tratta di una tv commerciale, di cui la mia famiglia detiene il 30%, che tratta tutti allo stesso modo", ha tra l'altro detto.
Tv di Stato contro il governo La vera "distorsione" dell'informazione sta nel fatto che "la Rai, pagata con i soldi dei cittadini, è l'unica azienda televisiva al mondo che attacca una sola parte politica, la maggioranza di governo". Il premier risponde così a Bruno Vespa, che gli chiede se non provochi una distorsione nel sistema dell'informazione il fatto che il presidente del Consiglio, oltre ad esercitare la sua influenza, come altri nel passato, sulla Rai, sia proprietario anche delle tre maggiori reti private. Berlusconi cita in particolare "tutte le trasmissioni" di informazione di Raitre, da Annozero a Ballarò a Report, "tutte trasmissioni contro la mia parte politica e contro di me", afferma. "Io ormai - aggiunge - non guardo nemmeno più la televisione, perché per la Rai sembra che Berlusconi sia diventato il simbolo di ogni male. Ma gli italiani lo sanno e, per questo, mi assegnano il 68,4% del consenso". Secondo il premier, dunque, "la manifestazione per la libertà di stampa che la sinistra promuove è veramente il contrario della realtà: siamo circondati nella stampa, nella tv, nella politica da troppi farabutti".
"Lega affidabile" "Lega è un alleato affidabile e Bossi è affidabilissimo. Bisogna interpretare ciò che dice Bossi, lui accarezza la sua gente, ha una acutezza politica rara e buon senso, ed è buono". Secondo il premier, la questione della secessione è una "canzone" che il Senatur canta per "l'orecchio del suo popolo".
D'Alema veterocomunista "Tutti questi signori, Massimo D'Alema in testa, sono dei veterocomunisti, erano, sono e saranno vecchi comunisti che usano metodi stalinisti, c'é bisogno di un cambio generazionale". Berlusconi attacca duramente il Pd. E lo spunto glielo offre il conduttore, Bruno Vespa che lo corregge quando definisce comunisti gli esponenti del Pd. "Il Pd non è il partito comunista" lo interrompe Vespa. Ma il premier replica confermando tutto e definendo i leader del Partito democratico dei "vecchi gufi". "Io sono più giovane di tutte queste persone e non è una questione di età, perché non è l'età che fa l'innovazione ma la freschezza delle idee".
"Casini? Auguri" L'Udc fa la politica dei due forni, tiene alle clientele, ha appena finito di dire Berlusconi a Porta a Porta. E Pier Ferdinando Casini chiama la trasmissione di Bruno Vespa per replicare. "Non è giusto ridicolizzare la posizione di un partito che è stato all'opposizione sia di Prodi che di Berlusconi - dice -. La scelta di convenienza sarebbe stata opposta. Ma se Berlusconi dice che puntiamo alle clientele vuol dire che non faremo alleanze con il Pdl alle regionali, lui non avrà difficoltà...". "Auguri", replica soltanto il Cavaliere. "Bene, buon lavoro a lei", chiude Casini. Casini, nel suo breve intervento, ricorda che l'Udc non intende fare alleanze organiche con il Pdl "in virtù del mandato ricevuto dai suoi elettori. Una scelta di coerenza", afferma. Nelle Regioni, però, ci sono "tante persone in Pdl e Pd" con le quali i centristi sono disponibili a collaborare sulla base di programmi comuni.
Ma non si dica che l'Udc punta alle clientele, aggiunge Casini, perché "dei cinque partiti che sono in Parlamento, siamo l'unico che è stato sempre all'opposizione, perdendo posizioni di potere sia a livello nazionale che locale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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