Portofino - Un incontro "strumentale" all'appuntamento con il G8 dell'Aquila, un'occasione per parlare dello scenario politico internazionale, ma anche dei rapporti tra Italia e Stati Uniti. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, domani sarà alla Casa Bianca per il suo primo bilaterale con il presidente americano Barack Obama. "Vado da Obama bello e abbronzato", ha scherzato il Cavalierei congedandosi oggi pomeriggio dai giornalisti lasciando la residenza di Portofino per recarsi all’aeroporto di Genova, dove partirà per Washington.
Un appuntamento storico Berlusconi è il secondo leader europeo, dopo il britannico Gordon Brown, ad essere ricevuto alla Casa Bianca, per oltre un’ora di colloqui allargati alle due delegazioni. Fitta l’agenda dei temi sul tappeto, che ruotano in primo luogo attorno alla tabella di marcia del G8 previsto all’Aquila dall’8 al 10 luglio. Fra i punti cardine, una valutazione della situazione economico-finanziaria mondiale dopo la tempesta dell’autunno scorso e alla luce dei massicci interventi posti in essere dai diversi Stati dell’Occidente. Si tratterà di fare uno screening dell’efficacia delle riforme e dei correttivi adottati a livello pubblico per quanto riguarda il sistema bancario, fare un primo bilancio, e confrontare le opinioni e i dati in merito all’auspicata fuoriuscita definitiva dal tunnel della crisi.
Il G8 e la crisi economica Se il G8 sarà un’occasione di confronto con gli altri Paesi protagonisti dell’economia planetaria e ci sarà anche la possibilità di discutere della promozione dello sviluppo per le nazioni finora escluse, oltrechè dell’emergenza rappresentata dai cambiamenti climatici, a palazzo Chigi si mostra consapevolezza che le questioni tradizionali della sicurezza internazionale e della lotta alla proliferazione degli armamenti nucleari restano una priorità pesante dell’amministrazione Obama, e non a caso se ne discuterà all’Aquila.
La politica internazionale Nel corso dell’incontro non potrà mancare un esame dei principali dossier di politica internazionale di comune interesse tra i due Paesi alleati, a cominciare dal fronte considerato più caldo: l’Afghanistan, o meglio, come ormai viene definita quella regione dello scacchiere orientale, l’AfPak, in unione concettuale e strategica con il Pakistan, date le caratteristiche della minaccia talebana che si esercita permanentemente a cavallo dei territori dei due Stati. Secondo le ultime indiscrezioni, non è escluso che venga rinnovata la richiesta americana di un ulteriore contributo da parte italiana alla missione afghana.
Sul piano bilaterale, è possibile che venga inotre sondata ancora una volta la disponibilità italiana ad accogliere qualche detenuto del carcere di Guantanamo. Una questione su cui non vi sarebbe opposizione in linea di principio, bensì, al contrario, una predisposizione favorevole da parte del presidente del Consiglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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