Il premio Aquilani e Rocchi: un derby sì, ma del «fair play»
18 Febbraio 2009 - 03:02RICONOSCIMENTO Ai due calciatori il «Gentleman olimpico» romano Una clip ricorda Sensi. La vedova: «Sarebbe bello dedicargli uno stadio»
Magari tutti i derby fossero così, una miscela ben riuscita di fair play, strette di mano e gesti di amicizia tra i giocatori della Roma e della Lazio. Allora anche in campo si potrebbe respirare latmosfera speciale del «Premio gentleman Olimpico», fratello gemello di quello milanese, celebrato per la prima volta lunedì sera nella Città Eterna. Nei saloni sfarzosi dellhotel Rome Cavalieri sono stati Alberto Aquilani e Tommaso Rocchi a salire sul palco come campioni di lealtà sportiva eletti dai quasi 10mila votanti sul sito ufficiale della manifestazione. Altri importanti riconoscimenti sono andati a Julio Baptista e a Goran Pandev, autori secondo il pubblico dei migliori gol della stagione. Della «Bestia» sono piaciute (e mostrate agli invitati sui maxischermi) le reti segnate contro Sampdoria e Torino poche settimane fa; dellattaccante biancoceleste, invece, è rimasta impressa una prodezza di settembre ancora contro i blucerchiati, a quanto pare inesauribili fonti dispirazione per gli avanti delle squadre capitoline.
Il momento più toccante dellevento, però, è coinciso con la presenza sotto i riflettori della signora Maria Sensi, accompagnata da una clip celebrativa del presidente giallorosso scomparso pochi mesi fa: «Sarebbe importante uno stadio intitolato a mio marito, perché le generazioni future possano ricordarlo. Ho vissuto con lui quarantanni, un amore irripetibile per me e per i tifosi», ha detto commossa la signora Maria. Per lei lapplauso più lungo e una standing ovation collettiva. Premi speciali sono andati anche Daniele De Rossi e a Lorenzo De Silvestri e, alla carriera, a Bruno Conti e Giuseppe Signori. Proprio lex bomber è stato protagonista di un divertente siparietto con Claudio Lotito. «Vorrei ancora far parte del mondo del calcio», ha affermato a denti stretti Signori rivolto alla platea. Allora il massimo dirigente biancoceleste, chiamato in causa dal presidente della Lega Matarrese, ha preso in mano il microfono e ha evidenziato «lobbligo di tutelare il nostro patrimonio storico-sportivo».