A il premio giornalistico «Boffenigo»

La quinta edizione del premio «Boffenigo», concluderà dopodomani, sabato, a Costermano, sul lago di Garda, la stagione gardesana dei premi culturali con la consegna del «remo d’oro» alla carriera a Mario Cervi, una delle più prestigiose firme del giornalismo, scrittore, storico e con Indro Montanelli tra i fondatori, nel 1974, de Il Giornale. La cerimonia si terrà, a partire dalle 18, nella sala congressi del «Boffenigo Boutique Hotel». Com’è consuetudine, il premiato sarà intervistato da Silvino Gonzato, presidente della giuria e giornalista culturale de l’Arena sulle varie tappe della sua lunga carriera, sui molti anni di collaborazione con Montanelli e sui grandi temi dell’attualità nazionale e internazionale su cui continua a scrivere e dibattere.
Il Premio Boffenigo, patrocinato dal quotidiano L’Arena e dall’Amministrazione provinciale, che viene attribuito «al giornalista della carta stampata o della televisione che si sia distinto per le sue qualità professionali, con particolare riguardo all’onestà, alla correttezza e alla completezza dell’informazione, al di là delle mode e delle personali convinzioni religiose e politiche», festeggia così il suo primo quinquennio di vita. Il primo anno fu vinto dal vicedirettore del Corriere della Sera Magdi Allam e, a seguire, da Alberto Pasolini Zanelli, corrispondente da Washington de Il Giornale, da Joaquin Navarro Valls, direttore della sala stampa della Santa Sede e da Ettore Mo, inviato del Corsera.
Nel caso di Cervi le motivazioni del premio sono riassumibili semplicemente nel peso del suo curriculum. Nato a Crema nel 1921, ha iniziato la sua carriera nel 1945 come cronista e quindi inviato speciale del Corriere della Sera. Dopo essersi occupato di cronaca giudiziaria, è stato autore di memorabili reportage dall’estero. Nel 1956 fu inviato a seguire la crisi di Suez, nel 1967 il golpe dei colonnelli in Grecia e, nel 1973, quello di Pinochet in Cile. Al Giornale di cui è stato vicedirettore e direttore ha prestato costante opera di editorialista.

Una attività giornalistica sempre affiancata da quella di saggista. Tra i suoi volumi più noti: i tredici celebri volumi della Storia d’Italia (scritti con Montanelli), Storia della guerra di Grecia; Dove va la Grecia, La giustizia in Italia, La Storia corporativa.

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