Un'autrice spagnola, un famoso giornalista e un giovane scrittore sono i tre finalisti che si  contenderanno la vittoria alla quarta edizione del Premio Tropea: Alicia Giménez Bartlett, Gad  Lerner e Mattia Signorini.
 Dal 16 al 18 luglio nella cittadina calabrese si terranno tre serate in piazza, in cui gli  autori illustreranno le loro opere e si confronteranno con un nutrito gruppo di altri personaggi  del mondo della cultura e dello spettacolo.
 Tra gli ospiti che discuteranno di letteratura, attualità e intrattenimento ci sono, infatti,  Corrado Calabrò, poeta e  presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,l'attore  Giorgio Pasotti,il comico di Zelig   Enzo Limardi che ha appena pubblicato il suo primo libro,  «Il pacco», lo scrittore calabrese Luciano Regolo e la giovane esordiente Angela Bubba,   i  giornalisti Andrea Di Consoli ed Enzo Romeo, il romanziere Luciano Marrocu.
  Quest'anno il Premio Tropea, nato nel 2007 per iniziativa dell'antica Accademia degli  Affaticati, allarga  gli orizzonti oltre i confini nazionali: oltre alla finalista spagnola,  quasi un terzo delle opere in concorso è rappresentato da  successi editoriali esteri tradotti  in Italia. 
 Così,  dalla vittoria di Roberto Saviano con «Gomorra» nella prima edizione, passando per  Gianrico Carofiglio che ha trionfato nella seconda con «Ragionevoli Dubbi» e Carmine Abate  vincitore l'anno scorso con «Gli Anni Veloci», l'edizione 2010 si apre agli autori  internazionali e  si contraddistingue per la varietà dei titoli.
  A fianco delle firme «forti» quali, tra gli altri, Alberto Bevilacqua, Ildefonso Falcones e Gad  Lerner, compaiono anche nomi di esordienti - già piccoli casi letterari - tra gli altri, Angela  Bubba o Giovanna Moscato, entrambe espressione di case editrici, Elliot per la prima, Aracne per  la seconda, di medie dimensioni che si ritrovano grazie al Premio Tropea a «competere» con i  «grandi vecchi» dell'editoria quali Mondadori o Rizzoli. Fa anche la sua comparsa il Gruppo  editoriale Mauri Spagnol (Gems), che la fa quasi da padrone e offre un ampio ventaglio di generi  e autori. 
 In questo il Premio Tropea  vuole essere sempre più specchio fedele del mercato editoriale che,  come abbiamo visto negli ultimi mesi, ha visto il gruppo di Mauri Spagnol  (grazie  all'acquisizione di case editrici storiche ) seguire il passo delle major Mondadori e Rcs.
  L'editoria si globalizza e il Premio Tropea registra ed amplifica questo fenomeno.  Il trend  seguito da tempo dalle case editrici italiane vede salire l' acquisto di titoli stranieri e la  vendita dei diritti esteri dei propri libri in catalogo.
 Si preannuncia così, tra grandi firme, stranieri ed esordienti,  una bella partita tra autori,  titoli e case editrici, anche se in questo riconoscimento si punta innanzitutto sulla «buona  lettura», al di là dei  giochi  editoriali che a volte non premiano la qualità ma seguono altre  logiche.
 D'altronde, il Premio Tropea è nato per essere diverso dagli altri e ha un meccanismo tutto suo.
  I tre testi finalisti  sono stati selezionati in una rosa di 30 libri scelti dalla giuria  tecnica, presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, che conta nomi come Giuliano Vigini,  considerato un guru dell'editoria italiana, Calabrò e i rettori delle università calabresi
  Ora la parola passa ai 409 sindaci di tutta la Calabria, che dovranno decretare, col voto  combinato di una giuria popolare composta da 41 persone tra studenti e cittadini della celebre  località turistica, il vincitore assoluto del Premio.
 É un modo per coinvolgere tutto  il territorio regionale ed educarlo  alla cultura del libro.
  Il coinvolgimento dei sindaci è uno tra gli elementi più innovativi: grazie proprio alla  diffusione capillare dei libri  il Premio lancia  un messaggio culturale, fondamentale per il  sano sviluppo sociale nonché economico di un paese , imperniato sull'importanza del leggere.
Quella di Tropea è, dunque, una manifestazione attenta al sociale e non solo. Anche di qualità e infatti il riconoscimento è stato inserito tra i «Premi di qualità» segnalati dal periodico Libri e Riviste d'Italia, organo del Ministero dei Beni culturali.