Caro Direttore, ho appena letto on line il tuo articolo che riguarda una persona davvero speciale, il mitico Prof. Tagliasco. Ho avuto la fortuna di essere suo allievo ad ingegneria qualche decennio fa (laureato nell82) e già allora era un anomalo, uno speciale, un professore entusiasmante e simpaticissimo, di intelligenza e capacità comunicativa assolutamente rare. Credo anche io, se ricordo bene, che fosse di sinistra. Giustamente concordo con te che chissenefrega della maglietta.
Però. Però solo tu, solo noi pensiamo e scriviamo così. Dallaltra parte, da Diliberto ed il suo personale Schifo, ai pareri sul passato Governo, sul Papa e sulle ingerenze Vaticane, sulla differenza antropologica tra leccellente homo sinister e quella bestia dellhomo dexter, è un continuo insulto, con toni ora mostruosi ora più affabilmente compassionevoli. Così facendo, se leggo qualunque altro giornale, mi viene il sangue al cervello, e quando leggo il tuo, trovo lequilibrato pensiero di un grande giornalista che parla bene o male di chicchessia, a prescindere dal suo posizionamento politico. Questo depone certamente a tuo favore, ed infatti io compro su carta solo Il Giornale (gli altri li sbircio talvolta solo via internet), ma temo che non aiuti la gente, o almeno non aiuta me personalmente, a capire perché dobbiamo essere sempre e solo noi quelli super-partes.
Già è così per il multiculturalismo, in cui tutti i maestri del pensiero illuminato ci vogliono far capire di mettere sullo stesso piano tutte le religioni. Dobbiamo anche accettare che essere di sinistra non sia una colpa? Per me è una colpa, una colpa (...)
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