Preraffaelliti i nostalgici del Medioevo

Dante Gabriel Rossetti guida la «rivolta» anti-impressionista Ma già emergono le nuove tendenze dei Nabis, Munch e la realtà sognata del Doganiere

La condizione psicologica che investe l’intera esistenza degli artisti preraffaelliti è in perfetta contrapposizione rispetto all’esperienza parallela in Francia degli impressionisti. Gli impressionisti sono i pittori moderni per eccellenza, sono i pittori che si abbandonano al piacere dei sensi davanti alla realtà che vedono. I preraffaelliti sono invece pittori che guardano al passato, alla storia e che ricostruiscono un mondo di ideali perduti, un mondo di cavalieri i cui valori non si ravvisano più nella società contemporanea. E quindi, il loro tempo è diverso dal presente, è un tempo anti-impressionista.
Dante Gabriel Rossetti nasce a Londra il 12 maggio 1828 da una famiglia di origini italiane. Poeta e artista allo stesso tempo, frequenta dei corsi di pittura, si iscrive alla Royal Academy Antic School nel 1845. Qui incontra William Hollman Hunt e John Millais con i quali fonda la Confraternita preraffaellita nel 1848. Alla base del movimento c’è la rivalutazione dell’arte pre-rinascimentale, l’amore per gli artisti del Quattrocento. Gli ideali e i temi danteschi sono diffusi nell’opera di Rossetti e, accanto ai soggetti religiosi, sono temi che accompagnano Rossetti per tutta la vita.
Giovanni Boldini nasce a Ferrara il 31 dicembre 1842. Studia presso il padre pittore e copia le opere dei musei ferraresi. Nel 1862, a vent’anni, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Frequenta il gruppo dei macchiaioli e si distingue per l’inclinazione alla vita mondana che lo caratterizzerà sempre. Nel 1867, ospite di amici inglesi, va a Parigi per l’Esposizione Universale, dove conosce Courbet e Degas. Dopo un breve soggiorno in Italia, nel 1871 si trasferisce a Parigi, dove sarà il pittore dell’alta società. Le stime delle sue opere sono vertiginose. Muore novantenne a Parigi, l’11 gennaio 1931.
Henri Rousseau (Il Doganiere Rousseau) nasce a Laval il 21 maggio 1844. Da autodidatta si interessa di musica e di pittura. I primi soggetti sono paesaggi, poi passa ai ritratti e al ritratto-paesaggio, genere di cui Rousseau si considera inventore. Tra il 1889 e il 1890, dipinge Autoritratto con paesaggio. Del 1891 è il Ritratto di Pierre Loti. Per il Salon del 1894, realizza la Guerra. Rousseau ha la stima degli artisti d’avanguardia, come Picasso, Kandinsky, Braque. Il suo primitivismo è sentito come anticipatore di un’arte nuova. L’esotismo e l’ambientazione in giungle lontane, sono elementi tipici degli ultimi anni, a cui risale un capolavoro come L’incantatrice di serpenti, del 1907. Muore in povertà il 2 settembre 1910.
Edvard Munch nasce a Loten in Norvegia, il 12 dicembre 1863. Le sue prime opere riflettono lo stile degli impressionisti. Sperimenta la litografia e la xilografia, con cui realizza anche i programmi delle opere teatrali di Ibsen. Nel 1892 espone a Cristiania (la futura Oslo)e a Berlino, suscitando violente reazioni. Alla mostra della Secessione di Berlino del 1902, espone il ciclo di tele del Fregio della vita: è la prima grande serie sui temi dell’amore, come Il bacio del 1897. Uno dei dipinti più importanti è Il grido, del 1893: emerge il suo gusto per i colori forti e il tratto espressivo. Tra le opere più intense va ricordato l’autoritratto del 1919, in cui, colpito dalla spagnola nel 1918, analizza il suo stato fisico dopo la malattia. Nel 1940 circa, dipinge la tela Tra il letto e l’orologio: Munch si ritrae in piedi tra i simboli della propria inesorabile fine. Muore a Ekely il 23 gennaio 1944.
Pierre Bonnard nasce il 3 ottobre 1867 a Fontenay-aux-Roses, studia legge a Parigi, dove frequenta corsi di pittura. Nel 1887 si iscrive all’Académie Julian, fra i compagni di studi ci sono Paul Sérusier, Maurice Denis e Edouard Vallotton, con i quali, verso la fine del 1888 fonda il gruppo dei Nabis, parola ebraica che significa profeta, in antitesi alla pittura impressionista. Agli inizi del ’900 il gruppo dei Nabis inizia a muoversi.

Bonnard ci dà con il Pomeriggio borghese del 1900 il piacere dei passatempi borghesi. Si trasferisce a Le Cannet sul mare, dove continua la sua attività rielaborando i temi preferiti: il ritratto, il nudo, il paesaggio. Muore a Le Cannet il 23 gennaio 1947.

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