Cronaca locale

Presa a rubare mostra il certificato di cleptomania

Ruba un portafogli appoggiato su un passeggino al mercato di Melegnano. I carabinieri la vedono, si avvicinano per ammanettarla ma: colpo di scena. Con un’ottima dose di nonchalance la protagonista bulgara, A.A., 20 anni, esclama: «No, ho il certificato». Poi apre la borsa e tira fuori tanto di documento spiegando che si tratta, di fatto, del pass per poter rubare. I militari si trovano davanti agli occhi un certificato medico, siglato da uno specialista connazionale della donna e scritto in bulgaro, che attesterebbe che la signora soffre di cleptomania: disturbo mentale che porta a rubare in modo compulsivo. I carabinieri non si fanno incantare e fanno scattare le manette. Sarà il giudice a decidere. Fatto salvo che, secondo gli inquirenti, domenica la ventenne non sarebbe stata l’unica straniera impegnata a alleggerire le borsette delle donne intente a fare acquisti tra i banchetti. Si cercano infatti altre due persone che si ritiene possano essere responsabili dell’ondata di borseggi. E si è tenuta ieri, in tribunale a Lodi, l’udienza di convalida del fermo, per la bulgara. Risultato? Il giudice non è nemmeno convinto che si tratti di un certificato vero. E ha ordinato approfondimenti per arrivare, con certezza, a stabilire la verità. L’avvocato d’ufficio che ha assistito la donna ha puntato proprio sul certificato medico per invocare la non punibilità: «E’ una patologia che esclude la colpevolezza». Ma il pm ha chiesto ugualmente il carcere, trattandosi di una persona sì incensurata ma comunque senza fissa dimora, e quindi con pericolo di fuga, e credendo all’ipotesi dei carabinieri secondo cui domenica al mercato di Melegnano fosse, cioè, in azione una vera banda di borseggiatori.

Il giudice Angela Scalise ha invece liberato la donna ma con obbligo di firma, in attesa degli accertamenti sul certificato.

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