«Prescinseua» protagonista alla festa del Piatto di Nettuno

Onori alla «prescinseua» al Piatto di Nettuno, la trentennale rassegna enogastronomica ideata da Guglielmina Costi Monaci che è culminata quest’anno in una festosa cerimonia al ristorante Zeffirino di Genova, in collaborazione con Latte Tigullio-Centro Latte Rapallo. In quella sede, un particolare omaggio è stato dedicato al tipico formaggio genovese, ingrediente indispensabile di alcune specialità (basti citare la squisita e originalissima torta di bietole): «La cagliata è un prodotto di eccellenza con un posto d’onore nei piatti della nostra regione che abbiamo insignito della qualifica di capitale della dieta mediterranea» spiega Guglielmina Costi Monaci, presidente fra l’altro dell’Associazione Piatto di Nettuno che ha per motto «Cura della salute - Gioia della tavola - Piacere dell’amicizia». A fare gli onori della prescinseua, ricca di proteine nobili e di siero di latte giudicato antitumorale e antinvecchiamento, sono stati chiamati Giuseppe Samir Sukkar, responsabile dell’Unità operativa di Dietetica e Nutrizione clinica dell’ospedale San Martino, l’architetto Alessandro Casareto, studioso di storia e cultura genovese e ligure, il sommelier Mario Giacompol e il noto enogastronomo Virgilio Pronzati.
L’incontro conviviale, curato dagli chef di Zeffirino, comprendeva, oltre ovviamente alle storiche torte genovesi, i ravioli col Re del bosco, le pappardelle con pesto e cagliata, l’ombrina di Nettuno e l’apoteosi di millefoglie con prescinseua, accompagnati dai vini cortese, barbera, grignolino e moscato dell’azienda agricola Di Tria di Aldo Masoero. «L’omaggio alla prescinseua - ha concluso Guglielmina Costi Monaci - si colloca nell’ambito delle numerose iniziative dell’Associazione Piatto di Nettuno, volte a valorizzare i prodotti tipici e, in particolare, il consumo dei prodotti del mare.

Un’alimentazione a base di pesce, infatti, viene giudicata dai nutrizionisti la più sana, specie per quanto riguarda il pesce azzurro, che ha tante proprietà, ma spesso è, del tutto ingiustamente, poco considerato, forse solo perché ha un prezzo inferiore al resto del pescato».