La collina di Crevari è da sempre nota per l'incantevole vista e per il suo presepe. Questa è una tradizione che ha radici molto lontane, gli scorci paesaggistici sono sempre stati il fiore all'occhiello dellinstallazione, e di certo la naturale bellezza della collina alle spalle di Voltri suggeriva e suggerisce spunti a chi vuole riprodurre in scala questi scorci. Il presepe di Crevari ha origini antiche; dal 1958 si tentò di introdurre nel paesaggio l'aspetto meccanico per dar vita alla quotidianità dei mestieri più caratteristici della vita agricolo-contadina. Nel 1970 l'allestimento del presepe necessitò di spazi più ampi del teatro parrocchiale, e da quel momento lo sviluppo fu costante e andò di pari passo con la ricerca di nuovi meccanismi e nuove tecniche di costruzione. Da allora ogni anno si ripete un rito uguale a se stesso, ma diverso per progetto e tecnica. Già all'atto di montare i ponteggi è necessario aver elaborato un progetto di massima dove è indispensabile localizzare le aree principali quali mare, paesaggio innevato, pioggia, deserto. Si passa poi alla sistemazione dei fondali che comporta un complesso lavoro di carrucole e di corde per ottenere una forma leggermente concava e liscia. A questo punto si può procedere con la costruzione dei piani d'appoggio, ogni paesaggio ha le sue esigenze, paesaggisti e costruttori da questo punto in avanti lavoreranno assieme procedendo dal secondo al primo piano, con meticolosità. Ma questo è un anno speciale: dopo una parentesi nella chiesa parrocchiale, il presepe ritorna nella sua sede storica con oltre 200 metri quadrati di superficie trasformati da mani esperte, nella rappresentazione del passato. Qua e là scene di antichi mestieri: i muratori riparano tetti in ardesia, il contadino munge la sua mucca nella stalla e ancora fabbri, taglialegna, una mamma dondola lentamente una culla in legno, la notte scende ad avvolgere ogni cosa. In lontananza si scorge la neve che scende copiosa, in quel paese abbarbicato sulla collina c'è un temporale e la pioggia bagna tetti e strade. Ed è notte e ancora il giorno: le onde si infrangono senza forza sulla spiaggia.
In un angolo, c'è una pentola che bolle sopra il fuoco e la capanna con la Natività. Apertura fino al 9 gennaio: 9.30-12, 14.30-19 e 21-22.30; dal 10 gennaio al 27 febbraio, al mattino su appuntamento telefonando allo 010 6136675; pomeriggio 14.30-19; sera 21-22.30.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.