Sembra essere tornata la calma in Ecuador, dopo che due giorni fa lesercito ha dovuto liberare il presidente Rafael Correa, assediato per otto ore in un ospedale da reparti di polizia in rivolta in seguito a una nuova legge sui loro salari. Nelle violenze vi sono stati tre morti e 44 feriti. Nel paese rimane in vigore lo stato demergenza e pattuglie militari controllano le strade delle principali città, ma non si registrano nuovi incidenti. Gli aeroporti internazionali sono stati riaperti, ma le scuole rimarranno chiuse fino a lunedì.
Correa è rientrato al palazzo presidenziale e ha parlato al paese in diretta tv, accusando i poliziotti ribelli di «essere stati manipolati» nellambito di una «cospirazione». Il presidente ha intanto incassato la solidarietà dei suoi colleghi sudamericani e di diversi altri paesi. Riuniti demergenza Buenos Aires per discutere dellEcuador, i leaderdi Argentina, Uruguay, Cile, Bolivia e Perù hanno salutato la fine della crisi e il ritorno di Correa.
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