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PRESIDI IN PIAZZA DEI SINDACATI

Cancelli chiusi oggi ai cimiteri. Scioperano gli addetti ai servizi funebri del Comune, rendendo impossibili le visite ai defunti dei parenti. Saranno garantiti solo i servizi minimi: alcune sepolture programmate, e la raccolta delle salme.
Bloccate invece le esumazioni, in tutti i cimiteri cittadini. Almeno secondo le previsioni dei sindacati (i confederali Cgil, Cisl, Uil, e gli autonomi Csa, Sdl, Rdb e Diccap) che annunciano un’adesione massiccia. L’agitazione sindacale è stata proclamata contro la decisione di esternalizzare i servizi funebri mediante affidamento a un’azienda speciale, Misef. Un’operazione che dovrebbe far risparmiare 4 milioni di euro. E altre economie sono previste con operazioni analoghe sulle case di riposo e sulle scuole di formazione. I sindacati rispondono con lo sciopero e con due presidi: stamani dalle 9.30 alle 12.30 sotto gli uffici dell’assessore in via Rastrelli, e nel pomeriggio in piazza della Scala dalle 16 alle 18.
«Rispetto naturalmente, la decisione delle forze sindacali - ha risposto l’assessore comunale ai Servizi civici, Stefano Pillitteri -. Nondimeno trovo incomprensibile la loro posizione di netto rifiuto rispetto alla costituzione dell’azienda speciale. L’obiettivo di Misef, infatti, è quello del rilancio di un settore che sconta gravi criticità, senza aumenti di tariffe, mantenendo il pieno controllo da parte dell’Amministrazione comunale e con ricadute positive sia sull’utenza che sui lavoratori. Mi dispiace, soprattutto, per il disagio che, ancora una volta, ricadrà sui cittadini». Per i sindacati l’operazione che l’Amministrazione comunale porterà presto in Consiglio non consente nessun risparmio reale, dal momento che i costi dell’azienda ricadranno ancora sul Comune: «Stanno solo cercando di nasconderli dentro la voce degli acquisti di beni e servizi - sostiene Adriano Sgrò della Cgil Funzione pubblica - ma è il gioco delle tre carte. I costi aumenteranno, invece, perché si dovrà pagare anche i consigli d’amministrazione, gli amministratori delegati, i dirigenti».
E mentre il Comune lo esclude, per i sindacati aumenteranno anche le tariffe: «Dal 100 al 500 per cento».

Altro punto della vertenza, le minori garanzie dei lavoratori e dei servizi stessi, di fronte alle imprese private: «Il pubblico resiste meglio alle pressioni di un certo tipo di aziende che operano in questo settore - aggiunge Sgrò - fenomeni di cui parlano anche le cronache degli ultimi tempi».

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