Preso capo di una baby gang

È autore di una lunga serie di colpi nei confronti di studenti appena usciti da scuola

Stefano Vladovich

Uscito grazie all’indulto, rapina due sedicenni sul piazzale della stazione di Ostia. Mirko C., 25 anni e un curriculum criminale di tutto rispetto, non ce l’ha fatta a mettersi in riga e, soprattutto, a evitare di tornare in carcere. Quando l’altra mattina vede due ragazzi fermi sotto la pensilina della Roma-Lido ne combina un’altra.
«Datemi quello che avete altrimenti vi accoltello», intima a due studenti di ritorno dalla scuola, che aspettano la madre. Ma alla vista del giovane bandito i due non possono far altro che alzare le braccia. La minaccia, sempre la stessa, è sufficiente per raggranellare soldi e cellulari. Poi la fuga in direzione della ferrovia. I rapinati forniscono un identikit che lascia poco al caso. Al confronto con le foto segnaletiche i due lo riconoscono subito: «È lui, siamo sicuri perché lo abbiamo visto bene in faccia». All’ennesima malefatta agli agenti del XIII commissariato non resta che appostarsi sotto l’abitazione del malvivente e arrestarlo ancora una volta per rapina e minacce gravi. «Un soggetto a dir poco recidivo - commenta Rosario Vitarelli, vicequestore e dirigente del XIII commissariato, Ostia -, faceva parte di una gang specializzata in rapine ai minori. L’ultima volta lo abbiamo fermato e arrestato a giugno. Era lui il capo del gruppo di baby criminali, di cui due di 16 anni e uno di 14 anni, che in pochi mesi avevano creato un clima di terrore attorno il terminal centrale della linea ferroviaria per Roma».
I poliziotti ricostruiscono una serie a dir poco impressionate di agguati, spesso a mano armata, nei confronti di ragazzini al ritorno dalla scuola. Il primo colpo avviene il 17 gennaio quando, all’uscita della metro, Mirko sottrae un telefono cellulare e cinque euro. I fattacci si susseguono a ritmo serrato. È l’8 aprile quando, davanti a una scuola media, che due quindicenni vengono malmenati con bastoni e mazze di ferro da un gruppo di giovanissimi capeggiati dallo stesso quattordicenne della banda di Mirko. L’adolescente, in particolare, frequenta la zona del Lunapark. Il 30 aprile altra rapina, questa volta proprio vicino il parco dei divertimenti. Ad avere la peggio un tredicenne al quale viene scippata una catenina d’oro con un ciondolo. Ad aggredirlo gli amici del quattordicenne. Il 20 maggio è ancora un tredicenne a finire all’ospedale: picchiato senza pietà e rapinato del portafogli da due sedicenni che gravitano nella zona della pineta.

Il giorno dopo il padre della vittima, medicato per ferite lacero contuse, si presenta agli aggressori per avere spiegazioni: viene malmenato selvaggiamente fino a crollare a terra. A quel punto scatta l’inchiesta e le varie ordinanze di custodia cautelare o gli affidi, per i minori, in case famiglia. Tutto fino ad agosto quando, grazie all’indulto Mirko riacquista la libertà.

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