Aveva clienti sparsi in tuttItalia. Ladri, assassini, truffatori ricercati dalle forze dellordine. Johan Buda, 39 anni romeno, era considerato la massima autorità in materia di falsificazioni e a Ladispoli aveva messo in piedi una vera e propria «succursale» del Poligrafico di Stato, in grado di produrre passaporti e documenti di identità per qualsiasi nazionalità.
Unindagine particolare per i carabinieri di Civitavecchia, da tempo in allarme per laumento di cittadini stranieri non in regola con permessi e documenti. «Siamo arrivati a lui controllando centinaia di extracomunitari del litorale nord - spiega il capitano Mauro Izzo -. Sapevamo che molti pregiudicati si servivano della sua bravura per ottenere atti e certificati a prova di esperto».
Laltra sera il blitz: in casa di Buda i carabinieri sequestrano 35 passaporti di vari Paesi come Romania, Brasile, Bulgaria, Cipro, Stati Uniti, Grecia, Polonia, Ucraina, Spagna, Slovenia, Giappone e Francia, nonché due carte didentità in fase di stampa, una patente di guida italiana, un pc, una fotocopiatrice, uno scanner, una macchina plastificatrice e seimila euro. In garage una potente Bmw. Luomo è finito nel penitenziario di Borgata Aurelia.
Abitavano in una baracca dellidroscalo, invece, i tre romeni specializzati in truffe on line. Esperti del raggiro in «rete», i tre giovani (due di 21 anni e uno di 22 anni) mettevano allasta autoradio con lettori dvd e satellitari integrati. Prezzi, ovviamente, stracciati tanto da essere venduti in poche ore. Il pagamento avveniva solo tramite vaglia postale a nominativi fittizi, come i documenti presentati allufficio postale di Ostia nel momento del ritiro dei soldi. La merce, neanche a dirlo, non veniva mai spedita. «Per stanarli abbiamo utilizzato sofisticate apparecchiature informatiche - sottolinea il colonnello Giuseppe La Gala, comandante del Gruppo Ostia -. Al termine di una serie di transazioni i truffatori scomparivano dal portale per riapparire con un altro nick name. Falso anche quello ma legato agli intestatari dei vaglia».
In occasione dellultima riscossione, insieme agli impiegati postali, cerano i carabinieri del nucleo operativo che li hanno arrestati. Le accuse: truffa, falso materiale, sostituzione di persona e ricettazione in concorso.
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