«Pressioni? Soltanto dal pm Woodcock»

«Sono stata interrogata per ore da tre persone: non lo auguro a nessuno»

nostro inviato a Potenza

Se c’è qualcuno che si è approfittato di lei, ecco questo non è Salvo Sottile, con il quale non ha mai avuto una relazione sessuale, ma, udite udite, il Pm Henry John Woodcock che in un interrogatorio estenuante, prima l’avrebbe messa in un angolo, poi avrebbe esercitato pesanti pressioni travolgendo la naturalezza delle sue dichiarazioni. Elisabetta Gregoraci, tirata in ballo dalle intercettazioni, presunta parte lesa di un reato che scricchiola solo a pronunciarlo, «concussione sessuale», racconta il retroscena di quell’interrogatorio dove avrebbe ammesso di esser finita a letto con Salvo Sottile. E fa capire che con il portavoce di Gianfranco Fini non ci sono stati né baratti né incontri e tantomeno estorsioni sessuali. «Non ho avuto nessun rapporto sessuale - precisa in una nota - con Salvatore Sottile né ho subito alcuna pressione, le uniche pressioni che ho subito le ho ricevute dal pubblico ministero Henry John Woodcock».
Quindi il ricordo di quel pomeriggio faccia a faccia con gli inquirenti di Potenza: «Sono stata interrogata per delle ore da tre persone in una stazione di polizia - sottolinea Gregoraci -. Un’esperienza che non auguro a nessuno. Altro che pressione! Le notizie diffuse dalla stampa sono completamente false. Sono vittima di una campagna diffamatoria che ha distrutto la mia vita. Ho incaricato i miei legali di tutelare la mia immagine e di attivare tutte le procedure necessarie affinché mi siano risarciti i danni avuti». La ricostruzione della Gregoraci coincide quindi con quella che Sottile ha messo a verbale mercoledì quando è stato sentito dal gip Alberto Iannuzzi. Entrambi negano sia il rapporto sentimentale, sia la concussione pur di marciare veloce nella carriera.
«Il reato di concussione sessuale - spiega Iannuzzi al Giornale - non è poi così raro, la vicenda di Raffaella Zardo è stato un caso… ». Ma i precedenti confermati in Cassazione sembrano davvero rarissimi. Soprattutto se la presunta parte lesa smentisce l’impostazione accusatoria. Certo nel verbale di interrogatorio ammetteva di aver avuto qualche incontro, ma ora smentisce quei ricordi e li giustifica con le pressioni ricevute dal magistrato titolare dell’inchiesta.

La difesa di Sottile sembra intenzionata a chiedere al più presto la copia della registrazione fonica della deposizione della ragazza. Solo sentendo i nastri di quell’interrogatorio, infatti, si avrà modo di capire se quanto sostenuto corrisponda o no a verità visto che la Gregoraci sarebbe scoppiata anche a piangere.

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