RomaLUnità attacca Giulio Tremonti e Stefania Prestigiacomo, sostenendo che i fondi richiesti per mettere in sicurezza il comune di Giampilieri siano stati dirottati alle Eolie, e il ministro dellAmbiente annuncia di voler citare per danni il quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
Il giornale diretto da Concita De Gregorio ieri, in prima pagina, sotto una grande foto aerea del paesino sconvolto dalla frana titolava «Lungomare di Panarea». Il reportage allinterno racconta di una richiesta da un milione di euro avanzata dal comune del Messinese attraverso la Regione Sicilia, per urgenti opere di assestamento, bollata con il codice di rischio idrogeologico più elevato (R4) ma mai evasa. LUnità indica così altri interventi finanziati sul territorio siciliano, rimarcando come «Giampilieri e Scaletta» vengano «ignorati». Ma larticolo sottolinea anche uno stanziamento destinato a Panarea, «dove la Prestigiacomo va a rilassarsi nella villa di famiglia durante le ferie». Insomma, lidea è che i soldi che avrebbero potuto evitare il disastro sono stati dirottati altrove, anche a «casa» del ministro dellAmbiente, pure se il finanziamento per Panarea citato dallUnità è di appena 288mila euro.
Di certo la Prestigiacomo non prende bene la chiave di lettura sul disastro offerta dal quotidiano, e così la sua risposta non si fa attendere. «La notizia - mette nero su bianco in un comunicato il ministro - è totalmente falsa e innesca una polemica strumentale, vergognosa in un momento di grande lutto nazionale. In un momento in cui il Paese, di fronte ai morti sotto le macerie e al fango, dovrebbe apparire unito, si sparge fango mediatico in nome della lotta politica».
La nota del ministro entra nel merito di quanto riportato nel reportage dellUnità, rivelando tra laltro che «a oggi Giampilieri non figura tra le zone ad alto rischio nel Pai (il piano stralcio per lassetto idrogeologico) della Regione Sicilia, in via di aggiornamento». Un dato che lha tagliato fuori dai fondi a disposizione del ministero che, spiega la Prestigiacomo, «non sono sufficienti a finanziare le migliaia di richieste di intervento che provengono dai comuni italiani». Inevitabile dunque che proprio «la segnalazione di un rischio idrogeologico nel Pai» sia «il criterio di selezione utilizzato» per lo stanziamento dei finanziamenti. Quanto a Giampilieri, aggiunge ancora il ministero dellAmbiente, «era noto che era stata interessata da unalluvione nel 2007, ma era anche noto che era in atto una gestione commissariale con un finanziamento non speso di circa tre milioni di euro». Infine, la questione dei soldi alle Eolie: «Non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico, ma di unaltra norma della Finanziaria 2007».
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