da Varsavia
Dopo lo scandalo di monsignor Stanislaw Wielgus, che collaborò con la polizia segreta del regime comunista di Varsavia, l'ondata di rivelazioni sui religiosi polacchi che trasmisero notizie alla dittatura, rischia di farsi grossa. Lo ha scritto ieri il New York Times, riferendo il caso del reverendo Tadeusz Isakowicz Zaleski, che a Cracovia promette di pubblicare un libro nel quale rivelerà l'identità di 39 preti, il cui nome compare negli archivi della polizia segreta: quattro di loro sono oggi vescovi. «La Chiesa non intendeva arrecare danno al Papa, ma attualmente c'è più danno a star zitti», ha detto padre Zaleski, 50 anni, che guida una parrocchia alla periferia della città di Giovanni Paolo II.
Secondo il quotidiano newyorchese, molti ricercatori che hanno avuto accesso agli archivi della «Sluzba Bezpieczentstwa» (i servizi segreti) stimano che migliaia di preti, monaci e suore del Paese si siano prestati a spiare per conto del regime. La Chiesa, nel frattempo, ha ammesso che alcuni suoi membri furono collaborazionisti, scusandosi in marzo per i loro «peccati».
Continuano a emergere storie sui contatti illeciti tenuti da sacerdoti con la «Sluzba Bezpieczentstwa» che, riferisce il quotidiano Dziennik, nel 1978 cercò di circondare Karol Wojtyla, il futuro Papa, con una rete di propri collaboratori fra i quali un vescovo conosciuto sotto lo pseudonimo Ramzes. Il giornale cita documenti trovati negli archivi dell Istituto della memoria nazionale (Ipn) e non precisa chi si nasconda dietro lo pseudonimo. Il Dziennik ritiene che la polizia segreta abbia tentato anche di compromettere alcune persone vicine al cardinale Wojtyla, considerate «nemiche delle autorità statali» affinché non avessero la possibilità di salire i gradini gerarchici nella Chiesa. Si tratta di Stanislaw Dziwisz (cardinale, gia segretario di Wojtyla,ndr), Franciszek Macharski (cardinale, il successore di Wojtyla a Cracovia, ndr), Andrzej Bardecki (l'esperto di religione del settimanale Tygodnik Powszechny, ndr), Adam Boniecki (caporedattore di Tygodnik Powszechny, gia redattore delledizione polacca dellOsservatore Romano, ndr).
Dziennik soggiunge che nei prossimi giorni potrebbe uscire il nome di un altro vescovo polacco, ora conosciuto sotto lo pseudonimo Teolog, il quale per 25 anni ha collaborato con i servizi segreti con i quali, secondo il quotidiano, si sarebbe legato anche un altro membro dell'episcopato polacco, conosciuto per ora solo con il nome di Rzymianin.
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