Passi avanti in Italia contro l'epatite C, in linea con le richieste dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il recente piano nazionale contro le malattie epatiche, messo a punto a novembre 2012 e attualmente in via di definizione presso il ministero della Salute, prevede un programma d'azione per contrastare questa emergenza sanitaria, che vede il nostro Paese al primo posto in Europa per numero di casi, con oltre un milione e seicentomila persone colpite dal virus HCV, di cui 180 mila in Lombardia. Gli esperti fanno il punto a Milano in occasione dell'incontro stampa «Epatite: Ci confrontiamo».In primo piano diagnosi precoce e trattamento tempestivo. «Il piano nazionale rappresenta per il nostro Paese un importante punto di partenza per definire strategie di prevenzione, di gestione e controllo mirate a ridurre l'impatto delle malattie epatiche, tra cui in primo piano l'epatite C, che nel 20-30% dei casi evolve in patologie gravi come la cirrosi e il tumore del fegato ed è responsabile di oltre la metà dei trapianti di fegato effettuati in Italia ogni anno»,afferma Massimo Colombo, ordinario di gastroenterologia, dell'università degli studi di Milano, ricordando che tra le misure previste dal piano, un elemento significativo è l'istituzione di un registro nazionale, che permetterà di tracciare un quadro preciso della malattia in tutte le Regioni e tenere sotto controllo l'evoluzione delle infezioni da virus HCV. Il registro sarà il primo passo verso strategie efficaci contro l'epatite C.
Individuare l'infezione e arrivare al trattamento il prima possibile aumenta le possibilità di guarigione per il paziente, con le ricadute benefiche individuali, sociali, sentimentali e lavorative che questo comporta. L'epatite C ha un costo sociale notevole.Presto un registro italiano per i pazienti che devono combattere con l'epatite C
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