Il prete confessa: «Sapevo di quel cadavere in chiesa»

PotenzaIn una data imprecisata, tra fine gennaio e inizio febbraio scorsi, il viceparroco della basilica di Potenza, il brasiliano don Vagno, 33 anni, fu informato da una donna delle pulizie del ritrovamento di uno scheletro nel sottotetto della canonica. Nel sottotetto, don Vagno rilevò anche la presenza di occhiali da vista, che controllò e ripose vicino allo scheletro. Il sacerdote ha ammesso la circostanza nel corso di un interrogatorio al quale è stato sottoposto subito dopo il ritrovamento «ufficiale», quello dello scorso 17 marzo, precisando tuttavia di non aver avuto mai certezza che si trattasse di Elisa Claps.
La notizia, già trapelata nei giorni scorsi, ha trovato conferma in ambienti investigativi. Don Vagno è stato messo a confronto con le due donne delle pulizie, Margherita Santarsiero e la figlia Annalisa Lo Vito. La prima ha confermato la circostanza agli investigatori, anche se poi l’ha smentita agli organi di informazione. La figlia ha sempre negato. Il sacerdote avrebbe detto agli inquirenti di aver tentato di avvisare il vescovo, ma non essendo riuscito a contattarlo, di aver poi desistito, senza aggiungere altri particolari.
La circostanza riferita dal vescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, di non essere stato informato dal viceparroco della chiesa della Santissima Trinità, don Vagno, del ritrovamento, sul finire dello scorso mese di gennaio, di un cadavere nel sottotetto della canonica, trova conferma nelle indagini svolte dagli inquirenti e dagli investigatori. La polizia ha fatto una serie di accertamenti dai quali non sarebbe emerso alcun particolare per poter affermare che don Vagno informò il vescovo. Al contrario, troverebbe conferma la non conoscenza del fatto da parte di monsignor Superbo. Intanto, pur in assenza dei riscontri autoptici, gli inquirenti hanno un quadro sui fatti che il 12 settembre culminarono con l’omicidio di Elisa Claps. Per la procura di Salerno e la squadra mobile di Potenza la ragazza, che all’epoca aveva 16 anni, avrebbe raggiunto il sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza in compagnia del suo aggressore (probabilmente l’allora 21enne Danilo Restivo) e avrebbe subito l’aggressione. «Elisa accoltellata? Su questa ipotesi non mi esprimo», ha detto il medico legale professor Introna che tra una decina di giorni consegnerà la sua relazione ai magistrati. Intanto la magistratura inglese, sollecitata da Scotland Yard, sta seguendo gli sviluppi del caso per valutare particolari utili anche per far luce sull’omicidio di Heather Barnett, la sarta di 48 anni uccisa nella sua abitazione a Bournemouth, nel Dorset, il 12 novembre 2002.

Secondo quanto si è appreso, l’autorità giudiziaria inglese ha inviato una nota scritta ai magistrati salernitani che indagano sulla morte di Elisa Claps, per la quale è indagato Danilo Restivo. Questi abita di fronte all’abitazione della sarta ed è stato fermato due volte, e poi rilasciato, per accertamenti nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio della donna.

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