Il prete dà borse di lavoro a chi non trova un posto

Pier Luigi Gardella

Domenica prossima, don Piero Arvigo parroco a Nervi annuncerà ai suoi parrocchiani una singolare e nuova iniziativa per l'Avvento.
Dal luglio 2003, don Piero è parroco a San Siro di Nervi e Sant’ Erasmo di Capolungo. Due parrocchie nell'estremo levante genovese che servono oltre seimila abitanti. La frequenza e la partecipazione alla vita parrocchiale sono elevate, senz'altro superiori alla media genovese, pertanto don Piero, sentendosi sostenuto da tanta parte della popolazione, ha pensato di lanciare un progetto che potrà anche far discutere ma, soprattutto, si augura, dovrà coinvolgere il maggior numero di parrocchiani. Il suo progetto si chiama «borsa di lavoro».
Come le borse di studio, favoriscono tanti giovani nel mondo scolastico con un concreto aiuto economico per completare gli studi o specializzarsi in talune materie, così la sua «borsa di lavoro» dovrebbe servire ad aiutare chi, per i motivi più disparati, dalla cattiva salute, alla sfortuna, non è in grado di lavorare, magari anche solo per un certo periodo di tempo.

L'idea gli venne toccando con mano un caso disperato di una madre, sola, impossibilitata a lavorare per dover seguire il figlioletto affetto da grave malattia. Ma, anche nella Nervi odierna, certamente ricca o almeno benestante, esistono altri casi di povertà nascosti, dei quali solo il prete, o l'assistente sociale, ne viene (...)
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