I punti chiave
È una modifica che non scatta domani, ma che mette già un segnale preciso sul tavolo: dal prossimo decennio, andare in pensione anticipata sarà un po’ più difficile, o almeno più lungo. Con un emendamento del governo alla Manovra arrivano infatti interventi mirati per chi matura i requisiti successivamente al 2030, con una doppia leva: da un lato si allunga l’attesa prima dell’assegno, dall’altro si riduce progressivamente il contributo del riscatto della laurea ai fini del diritto all’anticipata.
La "finestra mobile"
La prima novità riguarda la “finestra mobile”, cioè il tempo che passa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza della pensione. Oggi l’attesa è di tre mesi; secondo l’emendamento, però, la finestra viene allungata dal 2032 in avanti, rendendo più “lento” l’accesso effettivo alla prestazione. Nel dettaglio, il posticipo della decorrenza sale a quattro mesi per i soggetti che maturano i requisiti negli anni 2032 e 2033. Diventa poi cinque mesi per chi li matura nel 2034, fino ad arrivare a sei mesi per chi matura i requisiti dal 2035.
Il riscatto della laurea
La seconda stretta riguarda il riscatto della laurea e vale ai soli fini della maturazione del diritto al pensionamento anticipato. In pratica, le anzianità contributive riscattate per i corsi legali di studio universitario concorrono sempre meno, con un taglio progressivo che inizia a partire dal 2031. La riduzione è scandita anno per anno: sei mesi di anzianità contributiva in meno per chi matura i requisiti nel 2031; dodici mesi nel 2032; diciotto mesi nel 2033; ventiquattro mesi nel 2034; e trenta mesi per chi matura i requisiti dal 2035.
La doppia traiettoria
Nel complesso, la misura configura una doppia traiettoria: da una parte sposta in avanti la decorrenza dell’assegno con finestre più lunghe, dall’altra ridimensiona l’impatto del riscatto della laurea nel conteggio necessario ad arrivare al
diritto alla pensione anticipata. Un intervento che si muove per tappe, ma che mette nero su bianco un principio: dal 2032 in poi, l’anticipo avrà un costo temporale maggiore e, per alcuni, una strada contributiva più stretta.