
Un’interfaccia più chiara, una lettura immediata dei dati e la possibilità di orientarsi con maggiore semplicità tra i versamenti della propria carriera lavorativa. Con il Messaggio n. 2553 del 2 settembre 2025, l’Inps annuncia un passo avanti importante nella digitalizzazione dei propri servizi: l’estratto conto contributivo cambia veste e diventa più intuitivo. L’aggiornamento rientra nei Piani di Evoluzione dei Servizi (PES) 2024 legati al Pnrr, che puntano a modernizzare il rapporto tra cittadini e istituzioni, mettendo al centro trasparenza ed efficienza.
Estratto conto contributivo: cos’è e a cosa serve
L’estratto conto contributivo è, a tutti gli effetti, la carta d’identità previdenziale del lavoratore. Dentro ci sono i periodi di attività svolti, la natura dei contributi versati — che siano obbligatori, figurativi, volontari o riscattati — e l’indicazione della gestione previdenziale di appartenenza. Non è un documento qualunque, ma uno strumento fondamentale per capire se i dati registrati dall’Istituto sono corretti, per accorgersi di eventuali anomalie e, soprattutto, per farsi un’idea chiara del proprio futuro pensionistico. Controllarlo significa avere la certezza che ogni periodo di lavoro sia stato riconosciuto e che nessun contributo sia andato perso.
Come si consulta l’estratto conto
Accedere al servizio è semplice. Si entra nel portale Inps tramite le credenziali digitali — SPID, CIE, CNS o eIDAS — e da lì si può consultare il proprio profilo. Chi non è pratico con gli strumenti online può comunque rivolgersi al Contact Center o ai patronati, che offrono assistenza e intermediazione. Per chi ha versamenti distribuiti in più gestioni, il nuovo sistema raccoglie in un unico prospetto i diversi periodi contributivi, mostrando la cronologia completa della carriera. Con un clic si può entrare nel dettaglio e verificare ogni singolo versamento. La nuova interfaccia, più leggibile e ordinata, consente una consultazione scorrevole, utile non solo a chi si avvicina alla pensione ma anche a chi, in piena attività lavorativa, vuole pianificare con consapevolezza il proprio futuro.
Correzione delle anomalie sui versamenti
Quando i conti non tornano, il portale mette a disposizione strumenti per segnalare anomalie e chiedere l’accredito dei contributi mancanti. Dopo l’autenticazione, l’utente può aprire una richiesta di correzione e trasmetterla direttamente all’Istituto.
I tempi di risposta seguono quanto stabilito dalla legge 241/1990, che fissa in trenta giorni il termine ordinario per l’adozione dei provvedimenti, salvo casi specifici in cui sono previsti tempi più lunghi. Si tratta di un passaggio cruciale: intervenire subito riduce i rischi di ritardi e complicazioni al momento della liquidazione della pensione, garantendo una maggiore certezza dei diritti maturati.