
“La manovra non sarà correttiva come dice Giorgetti, ma per la crescita” ha dichiarato Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, intervenendo al “Forum della competitività” organizzato da Assolombarda a Milano. Nel suo intervento, Tajani ha parlato della possibilità di introdurre una misura sulla tredicesima, definendola “una proposta un po’ azzardata, però perché no?”.
I possibili interessati
Secondo le stime richiamate dal ministro, l’eventuale provvedimento coinvolgerebbe circa 19 milioni di lavoratori dipendenti. Oggi la tredicesima è tassata con le aliquote Irpef ordinarie: 23% fino a 28.000 euro di reddito, 35% tra 28.001 e 50.000 euro, 43% oltre i 50.000 euro. Con una detassazione, la gratifica natalizia diventerebbe una mensilità esente da queste imposte.
Cos’è la tredicesima oggi
La tredicesima, corrisposta tradizionalmente nel mese di dicembre, rappresenta una gratifica prevista per tutti i lavoratori subordinati, con esclusione di autonomi e partite Iva. Attualmente è soggetta a trattenute contributive e fiscali, come il resto dello stipendio. L’ipotesi di esenzione inciderebbe quindi direttamente sul netto percepito dai dipendenti, aumentando la disponibilità economica in un periodo legato ai consumi.
L’obiettivo dichiarato
“La soluzione non si chiama reddito di cittadinanza né salario minimo – ha aggiunto Tajani – si chiama detassazione degli straordinari, dei festivi, dei premi di produzione e in prospettiva si può pensare a una
detassazione della tredicesima”. L’intento, secondo il ministro, è quello di sostenere i redditi medio-bassi e rafforzare il potere d’acquisto, per evitare che “il ceto medio diventi il ceto povero”.