Le previsioni

Manca una settimana ai saldi, che partiranno il 6 gennaio, e sembra che tutti siamo pronti alle griglie di partenza per non farsi sfuggire l’affare dell’anno. Gli scaffali dei negozi di abbigliamento e scarpe sono pieni e nelle boutique non sono rimasti solo gli scarti della stagione ma i capi più à la page e di pregio. Il monitoraggio delle vetrine è già cominciato e gli avventori professionisti hanno già puntato al cappotto o alla borsa da comprare. Aspettano solo gli sconti.
I commercianti incrociano le dita. Il Natale non è andato splendidamente e la gente si è limitata a comprare accessori e «pensierini» di poco peso. «Nei negozi - spiega un commerciante del centro - è sempre entrata tanta gente ma sempre e solo per guardare. Oppure, soprattutto i giovani, si limitavano a piccoli acquisti, tant’è vero che nei giorni prima di Natale abbiamo messo in vetrina tutti gli accessori e gli articoli meno costosi per invogliare agli ultimi regali. Ora speriamo in bene, perché è dura andare avanti così».
Per gli affari più consistenti si spera di concludere qualcosa tra gennaio e febbraio. Le previsioni dell’Unione del Commercio sono discretamente ottimiste e prevedono un incremento delle vendite pari al 2,5 per cento rispetto all’anno scorso, quando gli introiti erano già migliorati dell’1 per cento rispetto al 2008, l’annus horribilis.
«Finora - commenta il vice presidente di Unione Confcommercio, Renato Borghi - la stagione non è stata entusiasmante e ci sono buone giacenze nei negozi. Le nostre previsioni per i saldi sono moderatamente ottimiste».
La formula vincente c’è: tanta merce, un’offerta di capi ampia (con tanto di colori e misure di ogni tipo, dalle più ristrette alle taglie forti) e sconti ragionevoli. «Ci aspettiamo che gli sconti siano sostanziosi fin da subito - spiega Borghi - con ribassi del 40 per cento o qualcosa di più già dai primi giorni. Poi dipende dalla scelta del singolo commerciante o delle catene commerciali».
Qualche negoziante avrebbe preferito anticipare di qualche giorno l’inizio dei saldi. «Non capisco perché aspettare fino al sei. In Italia cominciano prima, il 3 gennaio - si lamenta la proprietaria di un negozio di abbigliamento da donna -. A casa c’è tanta gente che non è partita per le vacanze natalizie e le vie del centro sono piene. Ovviamente la gente in questi giorni non compra niente ma aspetta il 6 gennaio».
Non mancano i negozi che, sottobanco, fanno già gli sconti. Calmierati ma pur sempre sconti.

In base ai dati raccolti da Fedeconsumatori e Adusbef, le vendite di Natale sono crollate del 12 per cento e da qui parte la richiesta dei commercianti di far partire subito i saldi anti bancarotta, seguendo l’esempio di mezza Italia e di capitali estere come Londra, New York e Vienna.

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