Luca Russo
«Un nuovo stadio? È auspicabile sì, ma per gli altri, noi così saremmo gli unici inquilini del Ferraris. Noi rtestiamo a casa nostra». Confessa di essere infastidito nell'affrontare l'argomento, ma quando la domanda gli viene posta risponde con toni pacati.
Per Enrico Preziosi il capitolo stadio, nonostante lo studio di fattibilità per un nuovo impianto proposto da Garrone, è chiuso da tempo. «Questa storia la sento da quando sono arrivato - dichiara al Signorini dove il presidente rossoblù è arrivato per sbrigare alcune pratiche - Qualcuno ha interesse ad alimentare la querelle. Nella mia testa c'è solo la partita di sabato con il Lecce. Quando una casa è condivisa, se un inquilino la lascia, l'altro ne è solo che felice. Quindi ben venga il nuovo progetto, chi lo fa lo porti pure avanti, ma a noi non intereressa. Anche perché il Genoa e i genoani vogliono il Ferraris e basta».
Nessuna polemica dunque con l'altra parte calcistica di Genova che nemmeno nomina, ma semmai la semplice volontà di ribadire la propria posizione. Su un possibile acquisto del Ferraris poi aggiunge: «Sì certo c'è il progetto in prospettiva della Fondazione Genoa. Per ora nessuno, però, ci ha chiamato e proposto di acquistarlo».
Intanto proprio sullo studio di fattibilità del nuovo impianto è intervenuto il sindaco di Genova Giuseppe Pericu. «Personalmente apprezzo molto il progetto di Garrone - ha commentato ieri il primo cittadino - Di certo una grande città come Genova non può avere un solo stadio. E non si tratta solo di calcio. Ci sono tante altre manifestazioni sportive che non possiamo ospitare perché non abbiamo gli spazi adatti». Insomma la discussione resta aperta.
Ma intanto Enrico Preziosi deve in prospettiva fronteggiare una nuova vicenda: quella che riguarda Giuseppe Sculli. La Commissione Disciplinare entro dieci giorni si è infatti riservata di pronunciarsi su una vicenda che risale al 2002 quando il giocatore militava nel Crotone e legata alla partita Crotone-Messina. Il Genoa dunque non c'entra. Gli inquirenti ritengono che in quel match, che consentì ai siciliani di salvarsi in serie B contro i calabresi già retrocessi, sia stato consumato un illecito sportivo. E così ora il giocatore rischia una lunga squalifica.
«Né lui, né la società hanno ricevuto alcun avviso o invito a comparire come è da prassi in questi casi - ha detto il presidente - Fa sempre specie che certe notizie vengano date prima ai giornali, fermo restando che ognuno fa il suo lavoro, ancor prima che ai diretti interessati. Evidentemente c'è qualcuno che parla: noi tuteleremo il nostro attaccante, se la notizia si rivelerà fondata».
E sarà un caso, ma proprio ieri a Pegli è arrivato il procuratore di Sculli Alessandro Moggi. L'ex leader della Gea si è intrattenuto con il presidente così come anche Silvano Martina e Federico Pastorello. E così il discorso è scivolato sul mercato. «Nell'immediato non abbiamo bisogno di nulla, abbiamo fornito a Gasperini l'organico che lui aveva richiesto - ha puntualizzato Preziosi - ma è chiaro che una società ha il dovere di guardarsi sempre attorno».
Ma the Joker è voluto intervenire anche sulla vicenda intercettazioni che vede coinvolta l'Inter. «C'è qualcosa di grave e non trasparente a monte di questa vicenda e in pochi, in questi mesi, hanno dato sufficiente risalto a questo tema - ha dichiarato - Molti cittadini hanno visti violati i loro sacrosanti diritti, non si capisce sulla base di quale input. Mi auguro che le indagini vadano a fondo e mettano in luce le responsabilità».
Dal campo sono intanto arrivati segnali rassicuranti per Greco.
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