Preziosi: «Sono pronto a lasciare il Genoa rimanendo azionista»

Fuggi-fuggi dei giocatori E il presidente parla solo col giornalista «gradito»

Preziosi: «Sono pronto a lasciare il Genoa rimanendo azionista»

Un giorno di riposo in più, ma il ritorno della squadra a Genova con ventiquattr’ore di anticipo dal ritiro di Sarre assomiglia tanto ad un «liberi tutti». Qualche giorno fa, infatti, quando il giudice del tribunale civile Vigotti aveva deciso di bloccare i calendari di serie A e B il presidente Enrico Preziosi aveva deciso di fermare le trattative per le cessioni di tutti i giocatori, fatta eccezione, ovviamente per Lavezzi e Parisi che avevano già lasciato il ritiro. Con il passare delle ore però la situazione è cambiata e anche nuovi acquisti chiamati per giocare in una squadra di serie A da ieri sera hanno cominciato a guardarsi nuovamente intorno.
Anche il patron Enrico Preziosi, che qualche giorno fa avrebbe dovuto raggiungere la squadra ha preferito mandare in valle D’Aosta il vicepresidente Gianni Blondet, mentre il Re dei Giocattoli ha trascorso le ore a Genova per definire le strategie societarie con Sergio Maria Carbone che potrebbe assumere il comando del club: «E’ una persona che stimo moltissimo - ha detto Preziosi ai microfoni dell’emittente televisiva Telecittà - anche se il nome è ancora da decidere. Potrei essere io a dimettermi e a passare in secondo piano rimanendo comunque azionista. Devo fare un passo indietro. Ma non possono più fare a meno del Genoa e non me ne andrò come qualcuno erroneamente dice». Proprio l’esclusiva a Telecittà però ha provocato la dura replica dei giornalisti(Ordine, Associazione e Gruppo Cronisti): «Peccato. In un momento e in un clima in cui lo sforzo, da parte di tutti, per cercare di fornire una informazione corretta, dando voce e spazio a tutte le posizioni dei soggetti coinvolti nel caso Genoa, è fondamentale, dobbiamo registrare una colpo a vuoto del Genoa e del suo presidente Enrico Preziosi che ha preferito scegliere un giornalista e una emittente televisiva con la quale parlare, negandosi poi a tutti gli altri media».
«Il presidente Preziosi - è scritto ancora nella nota - sceglie i giornalisti e le testate giornalistiche come se fosse al calcio mercato? Non crediamo che i colleghi della testata prescelta siano sul mercato. Non è la prima volta che accade, non è la prima volta che l'informazione genovese viene selezionata dagli interlocutori sportivi in base a non meglio identificati pedigree. Ed è inaccettabile che qualche collega tolleri, per quieto vivere, questa situazione. Non accettiamo questa logica come abbiamo sempre rifiutato e denunciato gli atteggiamenti di chi spettacolarizza l'informazione, anche nello sport, rischiando di amplificare tensioni o, peggio, accendere stati d'animo pericolosissimi.Quando si parla di difesa dei diritti inalienabili ci si deve ricordare che c'è anche quello di fare informazione. E di potere porre domande che possono risultare scomode o non gradite».
Preziosi prima dell’intervista ha anche avuto un lungo colloquio, un vero e proprio faccia a faccia con i giocatori e con il tecnico Francesco Guidolin.
«Sono fiducioso - ha detto ancora il presidente del Grifone - credo nella giustizia e aspetto martedì e spero di riottenere la categoria guadagnta sul campo, dopo verranno valutate anche le posizioni di tutti i giocatori».
A parlare, per la squadra, è stato soltanto il capitano Giovanni Tedesco che, subito dopo la conquista della serie A, aveva deciso di rifiutare il trasferimento ad altri club. «Voglio fare i complimenti al gruppo per come è riuscito ad affrontare e superare una situazione non facile sotto il profilo psicologico. Torniamo a casa con la coscienza a posto». Ma qualcuno che vuole mollare a dire il vero c’è a cominciare da Diego Alberto Milito, che aveva già trovato un accordo con l’Inter ma, non essendoci intesa fra i due club, le posizioni si sono allontanate. Tanto da obbligare Milito, che vorrebbe rimanere a giocare nel campionato italiano, a dirottare le sue scelte sul Saragozza. Stesso discorso anche per Cristian Abbiati.


Il numero uno del Milan infatti era già in autostrada quando Preziosi lo ha chiamato chiedendogli di tornare indietro. Lui ha obbedito ma il portiere non sembra essere disposto ad attendere altro tempo e potrebbe anche decidere di non presentarsi alla ripresa degli allenamenti fissata per la prossima settimana.

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