«Prigionieri fra le lamiere non sapevamo come uscire»

«Ci siamo trovati a terra uno sull’altro, si sentivano urla, pianti, lamenti»

Michele Perla

Sono state intere famiglie, ma soprattutto alcuni pensionati che abitano a poca distanza dal luogo dell’incidente ferroviario, a portare i primi soccorsi ai passeggeri intrappolati nelle carrozze dei due treni entrati in collisione a Garbagnate Milanese, all’altezza di via Volta. «Abbiamo sentito il botto e subito ci siamo affacciati al balcone – ha raccontato Nicola F. di 68 anni -; quando ci siamo accorti che si erano scontrati i treni e che c’erano le carrozze ribaltate sul fianco abbiamo subito immaginato la tragedia». Che per fortuna è stata limitata nel numero di vittime. Scena da panico, gente che correva verso la ferrovia, grida provenienti dall’interno dei vagoni. «Non potevamo arrivare sui binari perché c’è la cinta metallica – ha aggiunto Sonia, volontaria sulle ambulanze -; poi qualcuno ha portato una scala e abbiamo scavalcato la recinzione arrivando fin sotto il treno di Malpensa, quello più vicino alla strada».
Nel frattempo, all’interno delle carrozze buie, i passeggeri cercavano una via di scampo, temendo che potesse scoppiare qualche incendio. «Viaggiavo sul piano superiore del convoglio quando c’è stato lo scontro – racconta Arsu Sezgin, un ingegnere turco atterrato poco prima a Malpensa, proveniente da Berlino -; eravamo in 15 e tutti ci siamo ritrovati a terra uno addosso all’altro. Molti gridavano, altri piangevano e chiedevano aiuto. Ma uscire dalla carrozza ripiegata sul fianco era difficile. Finalmente abbiamo trovato un martellino e abbiamo rotto i vetri». Poi sono scesi proprio grazie alle scale portate dalla gente del posto. «Sono stati molto premurosi e ci hanno assistito ancora prima che arrivassero i soccorsi – ha aggiunto Monica che era nella carrozza che si è ribaltata -; le donne hanno portato delle bevande calde e delle coperte, gli uomini sacchetti di ghiaccio per i contusi. Ci hanno anche offerto ospitalità nelle loro case».
Più drammatiche sono state le scene vissute sull’altro treno, quello regionale delle Fnm diretto a Saronno, dove viaggiavano un’ottantina di passeggeri in nove carrozze. «Ero quasi arrivata a casa e dovevamo scendere alla stazione di Garbagnate centro – ricorda Laura F., pensionata di 65 anni -. Eravamo in piedi io e un signore non vedente di cui mi ero preso cura durante il viaggio. Dopo l’impatto siamo volati nel vagone entrambi ed io sono stata colpita alla testa da un oggetto metallico. Fortunatamente l’altra persona è rimasta indenne, ma choccata, così come tutti gli altri viaggiatori che hanno iniziato a gridare sentendosi imprigionati». In meno di dieci minuti sul posto sono arrivati i carabinieri di Rho, Garbagnate e Monza, i primi a prestarsi per gli infortunati, fra i quali numerosi ospiti inglesi del Malpensa Express, rimasti illesi. Il resto lo hanno fatto i soccorritori con le loro ambulanze e gli uomini della protezione civile.

«All’inizio si parlava di diversi morti – ha raccontato la gente del posto -; quando si è capito che il drammatico incidente aveva fatto una vittima e una quindicina di feriti, ma in maniera lieve abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo».

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