Il rischio c'era, ma è stato scongiurato. Il rischio era quello di trovarsi davanti due squadre scariche: la Sampdoria con la mente alla finale di Coppa Italia di giovedì prossimo contro l'Atalanta, il Genoa con le gambe molli perché reduce dal torneo saudita di Abu Dhabi. Così non è stato nell'assai combattuto ritorno del derby Primavera che ha visto nuovamente trionfare - con lo stesso punteggio dell'andata - i rimaneggiati blucerchiati di Fulvio Pea. Uno a zero. Nella bolgia della «Sciorba» a decidere è Luca Calzolaio, mestiere difensore, numero 2 sulla schiena, al primo gol in questo campionato. Gol, a dire il vero, tanto beffardo quanto casuale, frutto di una deviazione fortuita, giunto al 70' su un vellutato corner mancino di Bianco.
Sugli spalti il clima è da stracittadina dei «grandi»: lato monte è rossoblù; lato Bisagno blucerchiato. Cori, bandiere, fumogeni scaldano l'atmosfera e - fin troppo - i contendenti. A fine gara, le statistiche parleranno chiaro: saranno due ammoniti per la Samp, cinque per il Grifone, più un espulso. Già perché Bianco, al 35', costringe Ledesma a stenderlo sulla corsia di sinistra: fallaccio e, secondo il fischietto tarantino Cervellera, per il delantero di Quilmes è rosso diretto. Nonostante l'inferiorità numerica, i grifoncini di Luca Chiappino, rinforzati da due fuoriquota - il centrale Ghinassi e il paulista Wilson, oggetto misterioso del mercato di gennaio sbarcato dal Corinthians - inchiodano i blucerchiati sul pari. E in due occasioni, al 40' e al 44', vanno addirittura vicini al vantaggio con Martucci e Amico. In precedenza Arnulfo, per l'occasione capitano doriano, aveva sfiorato il palo di testa (9'); il camerunese rossoblù Parfait aveva spedito alzato troppo la mira con un tiro da fuori (23'); mentre l'euclideo Poli, dopo aver scartato mezza difesa genoana, aveva concluso su Manzoni (34').
La ripresa ci mette poco a scaldarsi. Al 50' ci pensa Wilson a mettere in apprensione Sembroni, senza incidere però al cospetto del verdecerchiato Fiorillo. Ora i tiri in porta scarseggiano. Si agisce quasi esclusivamente nel marasma di metà-campo ed è lì che l'entrata di Francesco «Beppe» Signori, in vece di un Gulan non troppo a proprio agio, cambia l'inerzia della gara. Il Genoa non passa più, s'incattivisce e, al 70', ne approfittano i blucerchiati - come detto - con Calzolaio. La gioia del lato Bisagno pare incontenibile, lo scoramento rossoblù è tutto nell'intervento di Amico, non proprio amichevole, sul neoentrato Marilungo. Ci stava il rosso, ma è solo giallo. Ci stava il pari, invece, a 3' dal termine, un altro neoentrato, Di Nunzio, sprecava alto un assist al bacio del pimpante Wilson.
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